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Oggetto transizionale nei bambini: cos’è e come comportarsi

L'oggetto tradizionale è quell'oggetto che per i bambini diventa quasi un'ossessione, è difficile separarli e il distacco deve essere graduale.

I bambini possono trovare un senso di protezione nel possesso di determinati oggetti di cui non riescono a fare meno.
Chi non ha avuto una bambola, un peluche ad accompagnare gran parte della propria infanzia? Un pò l’immagine di Linus con la sua amata coperta. Esistono degli oggetti che tranquillizzano i bambini e li fanno sentire al sicuro. Molto spesso capita di vedere bambini in lacrime perché non trovano più il loro peluche, talmente stizziti al punto da rifiutare anche l’idea di comprare un nuovo gioco. Ma cosa conduce i piccoli a preferire un certo oggetto rispetto ad un altro e nello specifico cos’è un oggetto transizionale?

Che cos’è un oggetto transizionale?

Etimologicamente il termine è legato alla figura di Donald Woods Winnicott, un’analista di origine inglese. Fu il primo a trattare il concetto di oggetto transizionale legando il fenomeno ad una determinata fase dello sviluppo dei bambini.
Winnicott ravvedeva il passaggio dell’infante da una visone soggettiva ed interiore del mondo ad una fisica ed oggettiva costituita dal possesso materiale degli oggetti. Il bambino si stacca dalla madre e ricerca sicurezza e protezione altrove.

Prima ancora che nascano, i genitori comprano dei giocattoli ai propri bambini, nella fascia compresa tra 0 mesi e i 3 anni. Questi ultimi manifestano una certa attenzione per uno di questi oggetti. In particolare uno studio rileva che non si tratta per forza del gioco più bello o di un gioco può essere anche una coperta. L’ossessione sembra essere legata al fatto che per i bambini quell’oggetto rappresenta la madre, per cui per i più piccoli esso non è un mero oggetto ma ad esso sono legati sentimenti, emozioni e sensazioni.

Oggetto transizionale: le funzionalità

Da un punto di vista medico, semplificando il ragionamento del Dottor Winnicott, gli oggetti transizionali comporterebbero una presa di coscienza nei bambini, per cui da una fase di attaccamento morboso alla madre. Passa a comprendere che la madre non può essere sua sempre e ricerca in un oggetto protezione e conforto, ma anche un modo per sfogare le proprie emozioni negative.

Gli oggetti transizionali hanno la funzione di calmare i bambini. Fungono da conforto e rappresentano materialmente dei mezzi per elaborare un primo distacco dalla madre. L’utilità di questi oggetti è tale che si è deciso di farne un vero e proprio uso terapeutico nei bambini che abbiano subito un forte stress emotivo, vittime di violenza o che hanno dovuto subire la perdita di un genitore. Si è dimostrato, come per i bambini anche per gli adulti, gli oggetti transizionali possano rappresentare un metodo per sfogare stress e ansie derivanti da uno stile di vita frenetico, o per superare momenti emotivi particolarmente forti ed emotivamente toccanti.

Il distacco: come procedere

I bambini non vanno privati dell’oggetto transizionale da loro scelto con la forza in quanto il distacco potrebbe rappresentare un trauma infantile troppo forte e con ripercussioni postume.
La cosa migliore da fare è lasciare che siano i bambini a distaccarsi gradualmente e volontariamente dagli stessi, ad aiutare il distacco è la scuola. L’inizio della scuola dell’infanzia fa sì che i bambini coltivino nuovi interessi e si allontanino dalle vecchie abitudini. Per evitare il pianto si consiglia ai genitori di portare con sé l’oggetto transizionale, almeno nelle fasi iniziali.

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