Il CDC ha aggiornato le sue linee guida sul consumo di alcol durante la gravidanza. In precedenza, ha dichiarato che le donne dovrebbero astenersi dal bere durante la gravidanza perché troppo alcol può causare disturbi dello spettro alcolico fetale (FASD) nei bambini. Questa problematica è una brutta notizia perché causa disabilità fisiche, comportamentali e intellettuali che durano tutta la vita del bambino. Dal momento che non c’è nessuna quantità “sicura” conosciuta di alcol, il CDC ha sempre detto che basta stare lontano del tutto da esso durante la gravidanza.
Nuove linee guida per l’alcol durante la gravidanza
La settimana scorsa il CDC ha deciso di espandere queste linee guida, consigliando ora alle donne in età fertile di evitare di bere alcol a meno che non stiano usando la contraccezione. Personalmente, sono stupita dal modo in cui abbiano semplificato le misure preventive della FASD. Sembrano ignorare il fatto che molte donne o uomini che continuano a bere pesantemente durante la gravidanza stiano probabilmente combattendo una dipendenza – non un’ignoranza dei pericoli dell’alcol.
Nel frattempo, il resto di noi a cui piace bere dovrebbe ora essere terrorizzato dal fatto che potrebbero causare la FASD in un potenziale futuro bambino, anche se non stanno cercando di rimanere incinta? È come consigliare a tutti coloro che hanno la patente di guida di evitare l’alcol per ridurre le possibilità di guida in stato di ebbrezza.
Inoltre, alcuni studi raccomandano addirittura che gli uomini in età riproduttiva si astengano dall’alcol a causa del possibile impatto che potrebbe avere sulla qualità dello sperma.
La sindrome del feto alcolica
Tra i sintomi della patologia ricordiamo la possibilità che questi si manifestino addirittura quando il bambino è ancora all’interno della mamma. Le caratteristiche facciali sono un esempio di ciò che può produrre la malattia. Si tratta di vere e proprie alterazioni fisiche: gli occhi sono molto distanziati tra di loro e il labbro superiore è molto sottile. Possono comparire anche altre problematiche, come la presenza di naso più corto del normale e rivolto verso l’alto. È, inoltre, possibile che un bambino che è affetto da questa malattia abbia occhi più piccoli del normale, con un taglio ristretto.
Si possono verificare, in alcuni casi, delle deformità anche agli arti e alle articolazioni. Successivamente alla nascita, è possibile che il bambino presenti ritardo mentale, problemi di vista e di udito, uno sviluppo più rallentato degli altri. Non è raro che i bambini abbiano, infine, una circonferenza del cranio più ridotta, oltre a un cervello poco sviluppato rispetto agli altri. Per ciò che riguarda il cuore e i reni, è possibile che essi subiscano a loro volta dei danni.