Nomi vietati nel mondo: quali sono e perché

Quali sono i nomi vietati nel mondo e perché: le curiosità sul perché non puoi chiamare il tuo bambino in un determinato modo.

Scegliere il nome per il proprio bambino è sempre molto emozionante, ma anche tanto divertente. Le coppie si affidano a liste, applicazioni e libri da cui trarre spunto. C’è chi preferisce rispettare la tradizione, chi invece ama l’originalità e sceglie un nome fuori dal comune. Forse in pochi sanno, però, che ci sono alcuni nomi che non possono essere scelti perché sono addirittura vietati. Quali sono i nomi vietati nel mondo e perché? Scopriamoli insieme.

Nomi vietati nel mondo: quali sono

Nomi di cantanti, di parti del corpo, di personaggi storici dalle azioni non proprio limpide, di cibi, di supereroi e così via. Sono tanti i nomi vietati nel mondo dai vari Paesi, appellativi che i futuri genitori non possono assolutamente assegnare ai propri figli. In Italia, per esempio, non si può dare a un figlio lo stesso nome del padre o quello dei suoi fratelli. Non esiste più, invece, il divieto per i termini geografici, come Asia, Italia e via dicendo.

Molti Stati avvertono come una propria responsabilità intervenire in questa scelta fondamentale se i genitori sembrano poco accorti, sia per evitare al bambino di essere ridicolizzato o di avere problemi in futuro, sia per una particolare attenzione che alcuni governi riservano al fine di preservare la tradizione linguistica del luogo e l’identità culturale.

Quali sono i nomi vietati nel mondo? Ecco alcuni esempi.

Italia

In Italia, è il decreto del Presidente della Repubblica 396/2000 a regolare la materia. A vigilare sui nomi sarà l’ufficiale di stato civile. Il primo limite riguarda il divieto di assegnare nomi ridicoli o vergognosi. È vietato dare nomi di un sesso diverso: una delle poche eccezioni, si sa, è Andrea. È vietato dare al bambino lo stesso nome del padre vivente. Non è possibile neanche aggiungere al nome del nascituro la dicitura “Junior” come invece avviene negli Usa.

Francia

In Francia un nome può essere bocciato qualora condannasse il bambino a essere deriso. Ogni volta che un nome viene registrato all’Ufficio Anagrafe, infatti, è dovere degli impiegati avvertire la Corte locale se pensano che quella scelta possa danneggiare il bambino. Alcuni dei nomi vietati sono: Nutella, Fragola, Demone.

Germania

La Germania ha una serie di regole molto rigide in materia. In particolare, non sono ammessi nomi dal genere neutro, cognomi con nomi propri, nomi di oggetti o di prodotti, e nessun nome che possa nuocere al bambino o essere per lui fonte di umiliazione. Per esempio, un bambino non può essere chiamato Adolf.

Svizzera

La Svizzera ha numerose restrizioni e addirittura ogni nome deve essere approvato dal segretario civile. Vale la regola di non scegliere nomi che danneggino il piccolo o che offendano terzi, ma ci sono alcune regole più particolari. Per esempio, non si può dare a un maschio un nome da femmina e viceversa, sono banditi i nomi di figure bibliche negative, e quelli di brand e di luoghi. Quindi, Giuda, Chanel, Parigi e Mercedes, per esempio, sono nomi vietati.

Islanda

Ancora più rigida è l’Islanda, che ha una commissione adibita esclusivamente all’approvazione di nomi propri, che devono rispettare la tradizione del Paese e la pratica linguistica e di pronuncia.

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