Il metodo Montessori, teorizzato e sperimentato da Maria Montessori nel 1907, si basa su tecniche di insegnamento finalizzate a stimolare la curiosità del bambino che, autonomamente, esplora la realtà circostante e impara da solo a comprendere i meccanismi di funzionamento di un oggetto, la sua utilità e ad autodisciplinarsi nell’utilizzo. Il tutto avviene sotto la supervisione di un insegnante che non impone uno schema di apprendimento, come nei metodi tradizionali, ma asseconda le inclinazioni del bimbo nel suo percorso di formazione. In una classe Montessori varie attrezzature sono poste a completa disposizione degli alunni per far sì che essi compiano, in modo indipendente, azioni come: trasportare sedie e tavoli, aprire e chiudere scatole e confezioni particolari, lavare, spazzare, riconoscere figure geometriche o lettere dell’alfabeto presentati sotto forma di giocattoli, pettinarsi, vestirsi, spogliarsi e molto altro.
Consideriamo la situazione di un bambino affetto da sindrome da deficit di attenzione e iperattività : egli ha problemi di concentrazione, non riesce a star fermo e a completare un compito senza distrarsi, non è in grado di organizzare delle attività in maniera logica e continuativa, è logorroico ed esprime pensieri confusi, manifesta emozioni e sentimenti senza freni e può dimostrare anche una forte aggressività . In un contesto scolastico in cui gli studenti possono agire da soli in base ai loro interessi e ai loro ritmi personali di apprendimento, un bimbo con ADHD avrebbe difficoltà a pianificare delle mansioni in modo ordinato e coerente, passerebbe da un’attività all’altra senza concluderne nessuna, distraendosi in continuazione, senza trarre alcun profitto.
Malgrado il metodo Montessori si sia rivelato efficace per i bimbi con altri disturbi di apprendimento, purtroppo non è indicato per i bambini iperattivi, che necessitano di essere seguiti da un tutor in grado di elaborare un metodo di insegnamento personalizzato e di svolgere un’azione fortemente correttiva, per far sì che siano più attenti e disciplinati e che migliorino le capacità di concentrazione nell’ascolto e nello svolgimento dei compiti. Se vostro figlio soffre di ADHD è il caso di rivolgersi ad una scuola che offre piani educativi PEI, progettati per studenti con questo tipo di problema, per far sì che sia seguito passo passo da docenti specializzati nel settore e che ottenga buoni risultati, sia dal punto di vista dell’istruzione che da quello psicologico-comportamentale.