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Due domande ti sentirai fare spesso se siete in gravidanza: quando è previsto il parto? A che settimana sei? Tutti vogliono sapere questi due numeri magici e forse anche tu sei curiosa di sapere esattamente a che punto siete in questo viaggio. La data prevista del parto potrebbe diventare una specie di faro oppure una scadenza. Ad ogni modo, è importante ricordare che questa data è solamente una stima della settimana in cui partorirai, dato che la maggioranza delle donne partorisce tra la settimana numero 37 e la 41. Quali sono i metodi utili per calcolare le settimane di gravidanza?
I metodi per calcolare le settimane di gravidanza
Calcolare in che settimana di gravidanza ti trovi è importante nel caso in cui si presentino delle complicazioni. Infatti, se si entra in travaglio prima della settimana numero 37, è importante sapere nella maniera più accurata possibile a che punto si trova la gravidanza. Per farlo, esistono 4 metodi.
Usare la data dell’ultimo ciclo mestruale
Il metodo più comune ed accurato è quello di capire la settimana di gravidanza prendendo in considerazione la data del primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale regolare. Infatti, per far sì che il calcolo sia affidabile, dovrai considerare il ciclo con lo stesso numero di giorni del solito e la stessa quantità di malessere e dolore. Vale a dire che deve essere un ciclo in tutto e per tutto, dato che molte donne hanno perdite anche dopo essere rimaste incinte.
Se utilizzi questo metodo, esiste una formula matematica da applicare. Si prendono i giorni dall’inizio dell’ultimo ciclo mestruale e li si divide per 7. Se vuoi sapere invece in che mese sei, allora basta dividere i giorni per 30.
Usare un’ecografia
Durante l’ecografia viene misurata la lunghezza del feto dalla testa ai piedi e la si considera un modo accurato per calcolare le settimane di gravidanza. Ma per esserlo il più possibile deve essere portata a termine nel primo trimestre, ovvero entro la settimana numero 13. Più invece passa il tempo, maggiore sarà la variabilità della crescita del feto e di conseguenza diminuirà l’affidabilità del metodo.
Ad ogni modo, l’ecografia è normalmente utilizzata in complementarietà al metodo precedente. Ma se proprio non hai annotato i tuoi cicli precedenti allora può essere un ottimo metodo. Si consiglia comunque di sottoporsi ad un’ecografia il prima possibile per assicurarsi che mamma e bambino godano di ottima salute.
Usare un test di gravidanza con indicatore di settimane
Tutti i test di gravidanza sono progettati per rilevare nelle urine gli ormoni hCG (gonadotropina corionica umana), ma alcuni un po’ più costosi offrono anche un indicatore di settimane che promette di svelare a che settimana sei. Sfortunatamente, si tratta comunque di un calcolo vago, compreso tra 1-2 settimane e 3 o più. Inoltre, calcolano a partire dall’impianto e non dall’ultimo ciclo mestruale. In questo modo, utilizzando diversi metodi di calcolo il risultato finale potrebbe risultare sfalsato anche di un mese.
Usare le tappe intermedie
Storicamente, il primo battito del cuore e il primo calcetto sono stati utilizzati per avere un’idea della settimana in cui si trova il feto, ma per alcuni questo metodo è obsoleto. Ad ogni modo, può comunque servire per avere un senso del periodo, senza però essere troppo accurato.