Le future mamme lavoratrici potranno lavorare fino al nono mese di gravidanza.
Per tutte le mamme lavoratrici è in arrivo un’importante novità. Stiamo parlando del recente emendamento approvato dalla Camera che permette a tutte le donne in gravidanza di lavorare fino al nono mese e di poter usufruire dei 5 mesi di maternità obbligatoria dopo il parto. Ma vediamo più nello specifico di cosa si tratta.
Non è sempre facile portare avanti una gravidanza mentre si è a lavoro. Stress, scadenze imminenti e preoccupazioni possono essere seri fattori di rischio per lo sviluppo del feto, oltre che per la salute stessa della futura mamma.
Parlando del congedo di maternità, ad oggi, la maternità obbligatoria stabilisce di non lavorare 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo la nascita. Esiste poi la possibilità di astenersi dal lavoro 1 solo mese prima del parto e 4 dopo la nascita del bambino: in questo caso si parla di maternità flessibile.
Di recente, la commissione di Bilancio della Camera ha approvato un emendamento dedicato alle politiche per la famiglia. Tale emendamento presenta un’importante novità per tutte le mamme lavoratrici. Queste ultime potranno infatti scegliere di lavorare fino al nono mese di gravidanza e di usufruire dei 5 mesi di maternità obbligatoria previsti dopo il parto.
Per poter lavorare fino all’ultimo mese di gravidanza, è necessario presentare un certificato del ginecologo che attesti la perfetta salute della donna e che confermi che non ci siano controindicazioni per svolgere il lavoro fino al nono mese. Tale possibilità si affianca a quelle già esistenti relative al congedo maternità (obbligatoria o flessibile) e si presenta come l’alternativa ideale per tutte quelle donne, e future mamme, che riescono a portare avanti la gravidanza senza eccessivi problemi, riuscendo a lavorare in perfetta sintonia con la crescita del loro “pancione”.
Naturalmente, la scelta di restare a lavorare fino al nono mese dipende anche dal tipo di lavoro che si svolge. Un lavoro d’ufficio magari è più adatto per lavorare fino al nono mese, rispetto ad un lavoro più stancante fisicamente.
Molte invece sono le donne che preferiscono aderire ad una tra le due possibilità di congedo maternità già esistenti, prendendosi del tempo prima del parto che consenta loro di organizzare tutto l’occorrente e di dedicare un po’ di tempo a se stesse prima della nascita.
Non mancano contestazioni e dubbi riguardo questo nuovo emendamento, ma senza dubbio permette alle donne di scegliere con maggiore libertà come vivere e gestire il loro periodo di maternità.