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Maternità e lavoro

Bisogna conoscere tutti i diversi diritti che le donne in attesa possono esercitare che permetteranno loro di evitare delle situazioni negative durante la gravidanza.

Spesso le donne incinta non conoscono quali sono tutti i diversi diritti che possono esercitare che permetteranno loro di evitare delle situazioni negative durante la gravidanza.
Ecco tutte le risposte che le mamme in dolce attesa, oppure quelle che hanno deciso di diventare genitori, devono sapere affinché la gravidanza non sia visto come fattore completamente negativo per la propria carriera lavorativa, dettaglio fondamentale da tenere sempre ben presente nella propria mente.

La maternità e il luogo di lavoro

Come prima cosa le donne incinta devono sapere che, qualora possano proseguire nello svolgimento delle loro mansioni lavorative, tutti quei compiti che possono essere definiti come pericolosi e dannosi, devono essere assolutamente evitati.
Il datore di lavoro, in tale circostanza, ha il preciso compito di effettuare un’attenta analisi di tutti i diversi rischi presenti all’interno del luogo di lavoro affinché la futura mamma possa essere completamente tutelata.
In caso contrario la donna incinta lavoratrice potrà effettuare una procedura di denuncia e controllo nei confronti della propria azienda, proprio poiché il suo stato non viene completamente tutelato da parte del datore di lavoro, situazione molto diffusa che deve essere conosciuta da parte delle future mamme.

La gravidanza a rischio e il lavoro

Qualora la futura mamma dovesse trovarsi in una situazione dove il suo stato di gravidanza viene messo a rischio, la donna ha il diritto di abbandonare il luogo di lavoro e quindi entrare nella fase di congedo proprio per maternità a rischio.
In questo caso il datore di lavoro deve compilare tutta la documentazione e richiedere alla dipendente tutta la documentazione che appunto attesti il fattore rischio, affinché sia possibile evitare delle situazioni che possono essere complesse.

Questa procedura deve essere svolta soprattutto da parte di quelle donne che, seppur siano incinta e abbiano richiesto l’esclusione di alcune mansioni, hanno subito un piccolo danno, che potrebbe essere derivato da uno sforzo compiuto sul luogo di lavoro, che ha appunto messo a rischio la sua gravidanza.

I congedi per maternità e parentale

Inoltre la futura mamma potrà anche usufruire di due congedi grazie ai quali potrà essere presente durante il primo anno di vita del piccino.
Il primo di questi è conosciuto col nome di congedo per maternità e nella maggior parte dei casi prevede che la mamma possa assentarsi da lavoro un mese prima dal parto e quattro mesi dopo la nascita del bambino.

I mesi diverranno superiori, ovvero circa cinque dopo il parto e tre prima della nascita del piccino, qualora vi sia rischio gravidanza e il luogo di lavoro non segua tutte le diverse normative atte a tutelare la donna incinta.

Inoltre è possibile usufruire del congedo parentale, che potrà essere applicato dopo quello per maternità.
In questo caso la futura mamma potrà optare per stare a casa per un periodo massimo pari a dieci mesi per i primi dodici mesi di vita.
Pertanto sarà possibile avere l’occasione di evitare di ottenere un risultato finale positivo, ovvero evitare che la situazione possa essere tutt’altro che piacevole e che la maternità possa essere messa a rischio.

Ecco cosa sapere sul binomio maternità e lavoro e i diritti che possono essere sfruttati dalle future mamme.

Scritto da Redazione Online
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