In Italia solo il 50% delle donne si sottopone regolarmente alla mammografia
Nel 2019 ancora troppe poche donne italiane si sottopongono a programmi di screening per il tumore al seno. Questo è l’allarme che arriva dal convegno Breast Journal Club tenutosi a Cremona il 14 e il 15 marzo.
L’appello degli oncologi è molto chiaro: sottoporsi una volta ogni due anni al test gratuito organizzato dalle Aziende Sanitarie locali è fondamentale per tutte quelle donne in età compresa tra i 50 e i 69 anni. I dati sono alquanto allarmanti dal momento che solo il 56% delle donne italiane ha eseguito una mammografia, esame radiologico che fornisce informazioni sulle strutture delle ghiandole e sulle eventuali alterazioni. Il tumore al seno, ogni anno, provoca in Italia oltre 12mila decessi, dato per nulla da sottovalutare. Anche in questo caso l’Italia presenta uno spaccato: al sud l’adesione agli screening è nettamente inferiore rispetto al nord. La Lombardia è la regione che presenta un più alto tasso di aderenza della Penisola, con il 67% di adesioni. Nelle regioni del sud, dove l’aderenza è nettamente inferiore, la sopravvivenza è leggermente inferiore. Durante il convegno svoltosi a Cremona sull’importanza della ricerca in oncologia, gli esperti hanno riportato un dato rassicurante e che fa sperare molte donne: il cancro al seno è una malattia guaribile nell’oltre 80% dei casi. Ma la prevenzione è di vitale importanza. Questo è un appello a tutte le donne: sottoponetevi ai programmi di screening presso le aziende sanitarie locali, è gratis e vi farà stare più tranquille.
Dalle ricerche è emerso che una donna su 3 non si sottopone agli screening gratuiti. Grazie alla mammografia ogni anno si individuano più di 8.000 nuovi casi, ma ci sono ancora troppe diagnosi che tardano ad arrivare. Sottoporsi ai controlli permette di avere una diagnosi precoce e, nel caso si scopra un caso di neoplasia, le probabilità di guarigione aumentano drasticamente ed è possibile attuare interventi più conservativi ed estetici. La prevenzione, è un vero e proprio salvavita che dovrebbe essere sfruttata da tutte le donne.
Sensibilizzare la popolazione è un’azione fondamentale da svolgere che non deve essere trascurata dalle reti oncologiche e dalle Istituzioni. Queste, infatti, sono impegnate nella costruzione di centri di senologia specializzati nella prevenzione, diagnosi e cura del tumore al seno. Nel convegno cremonese gli esperti hanno inoltre affermato che le donne, che si recano presso questi centri dedicati per farsi curare, hanno il 18% in più di possibilità di guarire e svolgere una migliore qualità di vita. Le nuove terapie messe in campo per combattere il carcinoma migliorano la sopravvivenza globale e la qualità della vita, come anche Nab paclitaxel, farmaco che sfrutta le nanotecnologie. Esso risulta essere efficace, in quanto possiede al suo interno un meccanismo di trasporto innovativo che permette di superare la barriera stromale del cancro.