Per la donna che è diventata mamma da poco (o anche da un po’) lasciare il proprio figlio per andare al lavoro è, almeno all’inizio, una tortura e ci si sente in colpa per questo.
Quando sta per terminare il tanto amato periodo di “maternità” si inizia a pensare al rientro e qui si scatenano una serie di sensi di colpa anzitempo che non fanno vivere serenamente gli ultimi mesi e settimane con il proprio bambino e fanno sorgere interrogativi irrisolti, tra cui il principale: “quanto tempo mi resterà per stare con lui/lei?”.
Molte mamme, a questo punto, iniziano a pensare a soluzioni alternative per poter stare più tempo possibile con i propri figli. Talvolta si tratta di soluzioni raggiungibili (come scegliere il tempo part-time, lavori da casa), altre volte no perché una serie di elementi lavorativi impediscono di vivere come si vorrebbe la vita della mamma-lavoratrice (l’assenza di strutture lavorative che accolgano asili nidi come avviene in molti paesi europei)…infondo però la vita è così, non va sempre come si vorrebbe.
Ecco dunque che arriva il momento del rientro e si riprende il tram tram di sempre. A questo punto, dopo qualche giorno e settimana, le cose paiono andare meglio (soprattutto durante il periodo di allattamento, quanto il tempo lavorativo è ridotto per legge).
Ma se la carriera è alle porte… ecco che ritornano anche tutti gli interrogativi che affliggevano la serenità della mamma prima del rientro al lavoro (il tempo che si andrà togliere ai figli, il cambiamento del rapporto con loro man mano che crescono senza la presenza continuativa della mamma, ect).
Quindi, carriera o figli?
La scelta non dovrebbe essere netta e imperativa. Lavoro e figli possono essere conciliabili: la mamma ha tutto il diritto di ritrovare la propria vita, anche lavorativa che le porta sicuramente indipendenza personale, un po’ di tempo per sé.
I figli? I figli crescono e finché sono piccolini potranno stare qualche ora con i nonni o all’asilo e imparare a vivere qualche ora con altre persone.
Quanto i tempo dell’asilo è finito, ci sarà la scuola e così via… la sera però, quando la mamma è a casa, vivranno con lei un rapporto sì in evoluzione, ma sempre bellissimo perché essa è e sarà sempre la figura più indispensabile e vitale per loro.
Senza trascurare, inoltre, la presenza del papà che potrà dare il proprio aiuto alla mamma-lavoratrice svolgendo qualche faccenda domestica e occupandosi dei figli sino al rientro della mamma.
Non sarà facile, ma è importante imparare a delegare di più gli altri (papà compreso) per rilassarsi e vivere appieno il tempo (poco o tanto che sia) in cui si è insieme ai propri figli.