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Mal di orecchio bambini: quali sono i sintomi

L'otite è una malattia virale o batterica comune nei bambini, scopriamo insieme come riconoscerne i sintomi e come agire in caso di otite

Dopo il raffreddore, il mal d’orecchio o meglio l’otite è la malattia più diffusa tra i bambini. Anche se è tra le più temute dai genitori, l’otite curata correttamente non porta a complicazioni gravi come invece avviene in caso di mastoidite. Quest’ultima può portare all’infezione di un osso oppure alla perforazione del timpano, riducendo così l’udito nei bambini. Per questi motivi è importante sapere le cause e i sintomi dell’otite e sapere che cosa fare immediatamente.

Mal d’orecchio: cos’è e come riconoscerla

Un significativo segnale del mal d’orecchio è senza dubbio il dolore, che in questo genere di patologia è solitamente molto forte. Se il vostro bambino è particolarmente irritato e non riesce a dormire o durante la notte piange mettendosi una mano sull’orecchio, potrebbe aver contratto l’otite.

La malattia può essere di origine virale o batterica ed è un’infezione che si presenta spesso dopo un raffreddore o un forte mal di gola. Per alcune caratteristiche anatomiche dei bambini l’otite è molto diffusa in età infantile. Un importante fattore che determina i bambini a rischio è la presenza di un sistema immunitario debole. I bambini con un sistema immunitario debole sono ovviamente più a rischio. Anche l’allattamento artificiale è un fattore determinante del rischio di contrarre l’otite.

Cosa fare in caso di otite

Ovviamente è fondamentale contattare il pediatra al primo sospetto di otite. Dopo essersi accertato della presenza della malattia, il medico prescriverà presumibilmente un antibiotico, come l’amoxicillina. Mentre nei primi mesi di vita la cura è solitamente immediata, nel caso in cui il bambino ha uno o più anni, il medico potrebbe aspettare un paio di giorni per vedere lo sviluppo della situazione.

Non tutti i casi di otite, infatti, sono di origine batterica e possono essere causati anche da virus. In questi casi l’antibiotico risulterebbe completamente inutile. Durante il periodo di vigile attesa il bambino viene tenuto sotto stretto controllo accertandosi che la situazione non peggiori. Per attenuare il forte dolore viene somministrato al bambino un antidolorifico come paracetamolo oppure ibuprofene. In genere questa infiammazione prosegue per circa 15-20 giorni, il bambino tuttavia potrebbe non manifestare più i sintomi.

Possibili complicazioni e rischi

Alcune delle complicazioni possibili possono essere la meningite, una paralisi temporanea del nervo facciale o la perforazione della membrana del timpano. Ovviamente queste situazioni si incontrano molto raramente. Tuttavia se l’infezione non è correttamente curata questa può avere gravi conseguenze.

In caso di otite può succedere che l’udito risulti temporaneamente disturbato. Questo rende possibile identificare la malattia nei bimbi più grandi che hanno già iniziato a parlare. Fate attenzione se durante il dialogo con i vostri figli vi chiedono di ripetere più volte le parole appena dette. Nei più piccoli, questo sintomo potrà essere notato nel momento in cui non avranno reazioni ai suoni. Se questi sintomi persistono è meglio fare una visita specifica da un otorinolaringoiatra.

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