La listeria è un batterio dannoso che può essere trovato in molti cibi pronti che sono già stati già cotti. Un recente focolaio, che ha ucciso nove persone in tutta Europa, ha portato i supermercati a ritirare dal commercio tantissimi prodotti. Gli alimenti maggiormente interessati erano le verdure surgelate, ma in quali altri tipi di alimenti è possibile trovare la listeria e come si può evitare? Ecco i cibi da evitare in caso di listeriosi.
Dove si trova la Listeria
Formaggi a pasta molle
I formaggi a pasta molle, come quelli freschi (Briè, Camembert, formaggi erborinati, feta, etc), sono prodotti lattiero-caseari in cui la listeria può proliferare. In effetti, si consiglia ai gruppi a rischio (donne in gravidanza, anziani e persone con sistema immunitario indebolito) di non consumarli. Inoltre, si stima che sia tra le 50 e le 160 volte più probabile che i formaggi a pasta molle fatti con latte non pastorizzato causino un’infezione da listeriosi rispetto a quelli che sono fatti con latte pastorizzato.
In ogni caso, la contaminazione può verificarsi allo stesso modo nei formaggi a base di latte pastorizzato se sono prodotti in impianti che non presentano adeguate condizioni igieniche.
Verdure
Le verdure sono di solito un altro gruppo alimentare comune in cui questo microrganismo prolifera attraverso, ad esempio, il letame utilizzato come fertilizzante. Inoltre, la listeria è in grado di sopravvivere e moltiplicarsi durante i processi di refrigerazione in cui muoiono altri batteri come la salmonella o l’Escherichia Coli. I germogli di soia, ad esempio, sono particolarmente pericolosi poiché hanno bisogno di condizioni calde e umide per crescere, il terreno fertile perfetto per i batteri alimentari.
Per questo motivo, in caso di listeriosi si consiglia di lavare le verdure sotto l’acqua corrente anche dopo che sono state sbucciate. Si raccomanda, inoltre, di utilizzare posate a parte per alcune verdure a guscio duro (cetriolo, zucchine) e di lavarle ed asciugarle bene.
Melone
La stessa cosa che succede con le verdure dovrebbe essere applicata alla frutta, anche quelle che verranno sbucciate; questo perché la contaminazione esistente nella pelle può essere trasferita anche all’interno del frutto. Per questo motivo, oltre a lavare la frutta con acqua corrente, si consiglia di immergerla per cinque minuti in acqua potabile con un cucchiaio di candeggina e quindi sciacquarli di nuovo con l’acqua corrente.
Il melone è stato definito come il frutto più pericoloso per ospitare uno batterio della listeria, pertanto si raccomanda di mangiarlo immediatamente appena tagliato o di refrigerarlo e conservarlo per non più di sette giorni in frigorifero e scartare quelle porzioni che sono rimaste a temperatura ambiente per più di quattro ore.
Pesce e frutti di mare in scatola
Alcuni prodotti ittici in scatola (frutti di mare, salmone affumicato, trota, merluzzo, tonno o sgombro) dovrebbero essere evitati in caso di listeriosi. Non a caso tali prodotti hanno un’etichetta che indica che devono essere mantenuti costantemente refrigerati.
Tuttavia, questi alimenti potrebbero essere consumati a patto che non siano deperibili e che vengano ben cotti appena aperti.
Salsicce, salumi e insaccati
In caso di listeriosi, occorre evitare di consumare questi cibi ed accertarsi anche che non vengano a contatto con altri alimenti, utensili o superfici di preparazione degli alimenti come i taglieri.
Come conservare gli alimenti
Allo stesso modo, è anche obbligatorio conservare questi alimenti in frigorifero in modo sicuro. Nel caso delle salsicce, si raccomanda di conservare i pacchetti aperti al massimo per una settimana e quelli chiusi per non più di due settimane. I soggetti a rischio dovrebbero dunque evitare queste carni, a meno che non siano adeguatamente riscaldate prima di essere consumate.