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Lallazione nel bambino: che cos’è e quando inizia

La lallazione consiste in una fase di transizione attraversata da tutti i neonati prima di imparare a parlare: vediamo come avviene.

La lallazione consiste in una fase di transizione dello sviluppo fisiologico linguistico nel periodo neonatale. Si tratta di quel periodo in cui il bambino inizia a emettere suoni più articolati ma non è ancora i grado di comporre parole, né di conseguenza frasi, di senso compiuto.

Cos’è la lallazione

Piuttosto, inizia ad articolare il proprio linguaggio in sillabe come ‘MA-MA’, ‘PA-PA’: per questo i genitori spesso si emozionano credendo di essere chiamati, ma in realtà il piccolo non attribuisce ancora senso a ciò che pronuncia.

Tuttavia, nello stesso periodo il bebè inizia a comprendere il significato emotivo del linguaggio adulto e a percepire sé stesso come separato dagli altri. Dunque, la sua comunicazione da non intenzionale diventa gradualmente intenzionale e strutturata. Il bimbo utilizza quindi i vocalizzi per esprimere alcuni stati d’animo, quali rabbia, paura, gioia o tristezza. Quando il bimbo inizia a lallare sviluppa anche il senso del ritmo, che si ricollega altresì ad altre abilità. Ad esempio, nello stesso periodo, il piccolo inizia ad essere in grado di percuotere a ritmo alcuni oggetti con le mani.

Quando inizia la lallazione

Quando inizia la lallazione nei neonati? Prima di rispondere a questa domanda, occorre fare una precisazione. Con questo termine si indicano infatti due fasi che risultano in realtà distinte e consecutive: la lallazione canonica e la lallazione variata. Quella canonica inizia prima, e non esiste un’età fissa per il cominciare di questo avvenimento. Mediamente, esso comincia tra il sesto e il settimo mese di vita del neonato.

Tuttavia, la variabilità è molto elevata, dunque si ritiene normale che essa possa cominciare anche con diversi mesi di ritardo rispetto alla media: il range spazia infatti dai quattro sino ai dieci mesi di età. Non occorre dunque preoccuparsi se un bambino ad esempio di otto mesi non ha ancora cominciato a lallare. Molto probabilmente non si tratta di un ritardo nello sviluppo ma, al contrario, di ritmi differenti.

Le tempistiche infatti, lo ricordiamo, variano da bambino a bambino e non sono mai identiche per tutti. Occorre rispettare i tempi di ognuno e non forzare i piccoli a compiere un passo per il quale non sono pronti. In particolare, è assolutamente vietato -anche in caso di effettivo ritardo nello sviluppo del linguaggio- spronare il bambino a fare qualcosa che non riesce, sgridarlo, farlo sentire in colpa o umiliato in qualsiasi modo. Si tratta infatti di un atteggiamento negativo, distruttivo e controproducente, in quanto il bambino si sentirebbe soltanto più demotivato e probabilmente mostrerebbe ancora maggiori esitazioni nel parlare.

Se, al compimento del primo anno di età, il piccolo non ha ancora cominciato la lallazione, è meglio rivolgersi al proprio pediatra, che saprà consigliare al meglio i genitori. Infatti, sebbene potrebbe non sussistere alcun problema, il 95% delle persone inizia la lallazione entro i dodici mesi di età.

Fino a quale età dura

Ma, una volta iniziata, fino a quando si protrae la fase della lallazione? Andiamo con ordine. Alla lallazione canonica segue la lallazione variata la quale, se la prima è partita dal sesto mese di vita, comincerà probabilmente tra i dieci e i dodici mesi di età. Infatti, per un corretto sviluppo è necessario che tra le due fasi, tra loro distinte, trascorrano alcuni mesi. Durante la lallazione canonica il bambino è in grado di formare alcune sillabe, composte secondo la struttura consonante-vocale, e in genere ripetute. Nella fase seguente, invece, i piccoli iniziano a sviluppare l’abilità di comporre strutture sillabiche più lunghe e complesse, variante appunto, come per esempio il classico ‘DADU’. Durante questa fase nascono anche alcune proto-parole. Esse non appartengono ancora al linguaggio della propria lingua madre e strutturalmente non differiscono dalle strutture sillabiche.

Tuttavia, a seconda del contesto nel quale vengono impiegate, possono assumere uno specifico significato. I bambini differiscono tra loro sia nei suoni che preferiscono produrre, sia per quanto riguarda la stabilità di queste preferenze. Dalla fase della lallazione variata, i bambini imparano ben presto a imitare qualunque parola composta di due o più sillabe. Verso l’anno o anno e mezzo di età, il vocabolario del bimbo si compone di circa 20 o 30 parole ma, già a partire dal secondo anno, aumenta notevolmente.

Lallazione interrotta

Ma la lallazione può interrompersi? Capita spesso che essa rimanga in una fase di stallo o, addirittura, regredisca. Un bimbo che da un po’ di tempo aveva cominciato a pronunciare sillabe potrebbe, di punto in bianco, emettere solo versi, vocalizzi o gorgoglii. La variabilità con cui il linguaggio si sviluppa e si acquisisce è molto ampia e, inoltre, i tempi di ogni bambino devono essere rispettati. Per questo, una temporanea interruzione non dovrebbe costituire, nella maggior parte dei casi, fonte di allarme. In ogni caso, se la situazione persiste o vi preoccupa particolarmente, non esitate a contattare il pediatra per essere consigliati o rassicurati.

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