Dove è stato inventato e da chi? Perché ha questo nome? Sebbene possa sembrare un prodotto americano, abbiamo scoperto che non è così e che non era nemmeno rosso. In questo articolo ripercorreremo la sua storia e vedremo anche come usarlo in cucina, al di là del classico condimento per hamburger e patatine.
Origine del Ketchup e del suo nome
Sebbene nell’immaginario comune il ketchup sia un prodotto americano, la sua origine è, in realtà, orientale. Il suo nome deriva dal cantonese ke tsiap, ed era una salsa fermentata a base di pesce, per lo più acciughe sotto sale.
Quando la salsa arrivò in Europa nel ‘600, molti cuochi iniziarono a variare la ricetta originale usando ingredienti come funghi, noci, ostriche e limone. Ma è solo nel ‘700 che la ricetta che oggi conosciamo ad iniziare a svilupparsi quando, in America, alcuni chef aggiunsero il pomodoro. Bisognerà però attendere il 1869, quando la Heinz sviluppò la ricetta che conosciamo. Fu aumentata la quantità di zucchero e di aceto, fu aggiunta la cipolla insieme ad un mix di spezie. Questa combinazione fu talmente apprezzata che tutti associarono il ketchup con la salsa creata da Heinz.
Una ricetta con il ketchup fatto in casa
La morte del ketchup è su un hamburger, su un hot dog o sulle patatine fritte. Ma sapevi che può essere anche un ingrediente in cucina? Con il ketchup fatto in casa si può preparare un ottimo galletto caramellato, ma anche un pollo o un tacchino.
La carne andrà marinata con salvia, basilico, origano, scorza di limone, zenzero, erba cipollina, aglio, pepe, sale e olio per un tempo che va dalle 2 alle 6 ore. In un tegame, possibilmente di coccio, andrà messo un po’ di zucchero di canna con del succo di mela. Aggiungere dell’aceto di mele e stemperare la glassa mescolando con una forchetta o con una frusta. Far bollire fin quando il composto non si riduce alla metà e, continuando a mescolare, aggiungere della scorza di arancia tritata finemente.
Dopo la scorza d’arancia andrà aggiunto il ketchup fatto in casa, sempre continuando a mescolare. Una volta ultimata la marinatura, portare la carne a temperatura ambiente. Nel frattempo che il barbecue raggiunge la temperatura di cottura spennellate la carne con abbondante glassa servendovi di un pennello in silicone. Una volta che il barbecue è pronto, spazzolatelo per eliminare i residui delle cotture precedenti, altrimenti la carne assumerà un sapore di cibo bruciato.
A questo punto potrete ungere leggermente la griglia e mettere la carne al centro, con la parte tagliata rivolta verso il basso. Chiudere con un coperchio e cuocere per un tempo che va dai 40 ai 60 minuti (dipende dalla grandezza della carne). Ogni 20 minuti dovrete spennellare la glassa perché, così facendo, creerete uno strato caramellizzato.
Capire quando la carne è cotta è abbastanza semplice, ma occorrerà avere un termometro a sonda. Se la temperatura della coscia è a 82°C e i succhi hanno una colorazione chiara, allora la carne è cotta ed è pronta per essere gustata.