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Secondo le definizioni dei dizionari, l’ippoterapia è la “tecnica medica che prevede l’utilizzo del cavallo per migliorare lo stato di salute di un essere umano”. Questo tipo di terapia ha radici molto lontane, perché fin dal 400 a.C. esistono testimonianze sull’uso dei cavalli a scopi medici. In particolare, già Ippocrate di Coo, considerato ancora oggi il padre della medicina, consigliava lunghe passeggiate a cavallo a chi soffriva di ansia o insonnia.
Storia dell’ippoterapia
Nonostante le sue lontane origini, l’ippoterapia ha ottenuto il giusto riconoscimento soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale, quando, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, il cavallo cominciò a essere utilizzato nei programmi di riabilitazione.
In Italia, seppur il primo documento che cita l’ippoterapia sia del 1759, a firma del medico Giuseppe Benvenuti, si dovette attendere il 1957, quando la dottoressa e psicologa Danièle Nicolas Citterio la introdusse per la prima volta nelle sedute mediche. Quasi venti anni più tardi, nel 1976, nacque l’ANIRE (Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre) grazie alla quale l’ippoterapia entrò definitivamente tra le tecniche di riabilitazione medica. Nel 2015, infine, anche il Ministero della Salute ha deciso di redigere delle linee guida per il settore, nell’opuscolo “Intervento Assistito con gli Animali”, in cui una parte è riservata proprio all’ippoterapia.
A cosa serve l’ippoterapia
L’ippoterapia è particolarmente indicata a chi è affetto da autismo o soffre di sindrome di Dawn, ma è utile anche a quei soggetti che hanno un deficit cognitivo o sono affetti da patologie neurologiche che ne condizionano il benessere fisico. Grazie al movimento del cavallo, infatti, l’ippoterapia stimola i muscoli del corpo, dando particolare beneficio a schiena, gambe e bacino. Cavalcare aiuta anche a migliorare l’equilibrio e le capacità di coordinazione, oltre che rafforzare fisicamente la persona.
Discorso a parte merita il lato relazionale dell’ippoterapia, che grazie al rapporto che spesso si crea tra l’animale e il paziente, può portare notevoli benefici caratteriali e di socialità.
Questo rapporto, tra l’altro, è mediato da personale specializzato (psicologi, fisioterapisti) che insegnano alle persone con difficoltà a gestire in modo efficace le relazioni interpersonali e gli insegnano a verbalizzare le proprie emozioni, in un ambiente libero e tranquillo dove non sentirsi giudicati. Inoltre, l’ippoterapia è un’attività che si svolge all’aria aperta, per cui permette al soggetto di rilassarsi e di godersi le bellezze della natura, lontano dallo stress metropolitano e dall’asetticità degli ospedali.
Il rapporto con il cavallo
L’ippoterapia è in grado di intervenire sul paziente sia a livello neuro-motorio che a quello neuro-psicologico. Il rapporto che si viene ad istaurare con il cavallo, infatti, è del tutto particolare, perché si tratta di un animale sia di grandi dimensioni che di grande forza e potenza ma, nello stesso tempo, è dotato di spiccata sensibilità e necessita di tante cure e attenzioni. Per questo motivo, rappresenta la giusta molla per scatenare, in un essere umano con problemi cognitivi, la volontà di prendersene cura.
Il cavallo, così, diventa una parte importante, spesso centrale, della vita del paziente che si responsabilizza, cominciando a prendersi cura dell’animale: lo nutre, lo spazzola e lo pulisce. Il cavallo possiede anche tutte quelle qualità, come il calore e la morbidezza, che servono a stimolare il processo di attaccamento affettivo, spesso indispensabile per lo sviluppo dell’essere umano. Grazie al rapporto paziente-cavallo, ci sarà una crescita dell’autostima, dell’affettività e della volontà di interagire e di auto attivarsi.
Come si svolge l’ippoterapia
Ovviamente, non tutti i cavalli sono adatti ad essere utilizzati nell’ippoterapia, per cui la scelta avviene seguendo determinati canoni, selezionando quelli che si mostrano più docili e affidabili e che hanno un buon equilibrio.
Inoltre, è necessario che si muovano in maniera fluida e regolare, così da assicurare un esercizio ideale a chi li cavalca. Le attività che si svolgono durante una seduta di ippoterapia sono svariate e vengono tarate in base alle esigenze specifiche delle persone e alle loro caratteristiche psico-fisiche. Oltre alle attività in sella, ne sono previste altre a terra, tutte atte a creare un’esperienza la più positiva e motivante possibile.