L’ipoacusia è una malattia che colpisce molti neonati e bambini ed è importante riconoscerla in tempo affidandosi a degli specialisti.
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La sordità è un handicap che molte volte non riceve la giusta attenzione. É una disfunzione dell’apparato uditivo e può essere provocata da lesioni dell’orecchio, malattia, assunzione di particolari farmaci e esposizione a inquinamento acustico. Può essere presente fin dalla nascita, presentarsi successivamente o scatenarsi a seguito a un trauma. È chiamata anche “handicap della comunicazione” ed è una malattia molto invalidante soprattutto in età infantile. Cosa fare in caso di Ipoacusia infantile?
L’ipoacusia è una malattia che colpisce in media il 20% dei neonati, e circa il 5% dei bambini in età scolastica presenta un abbassamento lieve dell’udito. E’ un fenomeno molto invalidante e diffuso che condiziona pesantemente la vita del bambino, influendo sullo sviluppo linguistico, cognitivo e sulle relazioni sociali.
Le cause della ipoacusia sono varie e dipendono molto dalle origini della malattia:
Per i genitori scoprire che il proprio figlio soffre di deficit dell’udito è un’esperienza destabilizzante. Per questo trattare e soprattutto identificare precocemente un calo dell’udito è fondamentale. Osservare tempestivamente la capacità di udito del bambino è possibile fin dalla tenera età:
E’ bene rivolgersi tempestivamente a un medico specializzato qualora si abbia qualche dubbio sulla percezione dei suoni del neonato. Ricevere aiuti immediati è fondamentale nei primi due anni di vita del bambino importanti per lo sviluppo delle abilità di comunicazione e linguistiche.
La perdita può essere lieve, moderata, grave o profonda. La tecnologia ha fatto passi da gigante per andare incontro a persone con disabilità sensoriale, soprattutto nei bambini.
L’utilizzo di protesi specifiche sin dalla tenera età aiutano il neonato a consentire la percezione “dei primi suoni”, stimoli utili a riprodurre “i primi versi” che consentiranno al bambino di iniziare a parlare: fondamentale requisito una diagnosi precoce. Sicuramente un bambino con deficit dell’udito dovrà essere seguito da specialisti e da un logopedista per aiutarlo nei primi passi dello sviluppo del linguaggio.
La tecnologia informatica permette ai bambini non udenti l’utilizzo di didattiche specifiche quali software di supporto all’apprendimento, “editor testuali”, vocabolari multimediali e sistemi dinamici interattivi che consentono ai bambini di poter seguire le lezioni in classe e facilitare l’integrazione sociale.
Il ruolo del genitore di un bambino con deficit dell’udito è alquanto delicato. Devono superare moti ostacoli e allo stesso tempo trattare il bambino con quanta più normalità possibile:
Nell’età adulta sarà possibile prendere in considerazione con otorini specializzati, la possibilità di inserire un impianto cocleare, di grande aiuto in persone affette da sordità profonda.