I bambini iniziano a disegnare già dal primo anno di vita. Il processo in cui si sviluppa il disegno è caratterizzato da caratteristiche che rappresentano il bambino stesso. Vediamo come interpretare i disegni dei bambini.
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Interpretare i disegni dei bambini significa capire le loro caratteristiche caratteriali e personali. Il disegno può essere considerato come un importante canale comunicativo ed espressivo. Si sviluppa a partire dai primi anni di vita del bambino e che continua ad evolversi e migliorare per tutto l’arco della vita.
Disegnare rappresenta per i bambini un metodo fondamentale per esprimere le proprie emozioni. Riesce anche a trasportare il bambino in una sorta di momento di rilassamento emotivo e rappresenta un modo per esternare il proprio stato interiore in modo efficace e diretto. Attraverso i disegni i bambini parlano con noi senza usare la bocca.
Verso gli 11/12 mesi il piccolo inizia a prendere in mano la matita e in breve tempo tende a sviluppare una preferenza per una mano o l’altra. Prima dei tre anni il bambino non ha coscienza di rappresentare qualcosa di concreto sulla carta, mentre è a partire da questa età che si verificano i primi disegni di tipo antropomorfo.
Nella grande maggioranza dei casi la persona viene inizialmente ritratta con un cerchio da cui partono braccia e gambe stilizzate. Successivamente, verso i cinque anni, il disegno si arricchisce di altri particolari e migliorano le proporzioni delle parti corporee. Intorno ai sei anni compaiono i primi accenni di vestiario e la figura viene inserita in un contesto spaziale più preciso.
Attraverso il processo d’identificazione, il bambino categorizza i nuovi stimoli appresi dall’ambiente circostante e li inserisce tra i propri schemi mentali. Fino ai 10 anni il piccolo disegna solo ciò che sa delle cose, non quello che vede. Lo scopo del disegno non è quindi riprodurre la realtà, ma esprimere una definizione di vari significati.
Nel processo di differenziazione invece l’attenzione si concentra sulle differenze che gli oggetti e le situazioni percepite hanno rispetto agli oggetti e alle situazioni conosciute. Durante questo secondo processo si verifica la fase del realismo visivo, dove il bambino inizia a rappresentare ciò che vede anziché basarsi soltanto su ciò che conosce.
L’osservazione del disegno dei bambini è essenziale per la comprensione dei loro stati emotivi e degli atteggiamenti che spesso non vengono palesati con il linguaggio.
Il soggetto, disegnando, proietta il proprio vissuto e l’immagine del suo Io interiore e di tutta la sfera del suo mondo affettivo.
Interpretare i disegni nel modo corretto non è però cosa semplice e bisogna rivolgersi ad un esperto per una valutazione che sia più corretta e professionale possibile.
Malgrado ciò, esistono comunque delle linee guida per poter capire meglio in che modo il bambino esterna i suoi sentimenti e le sue emozioni. In particolare modo bisogna porre attenzione allo spazio, al tratto e ai colori:
Ci sono altri dettagli da tenere in considerazione che possono comunicarci importanti informazioni sullo stato emotivo di un bambino. Sono ad esempio la successione e la dimensione delle figure, le ambientazioni, la pressione della matita sul foglio ed eventuali omissioni di oggetti o persone.