Come insegnare il femminismo alle proprie figlie per tradurre l'uguaglianza di genere in termini pratici.
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Per insegnare un femminismo sano alle proprie figlie bisogna andare oltre i luoghi comuni. Un sano femminismo passa attraverso la consapevolezza dell’importanza del ruolo femminile, dell’accettazione delle diversità come arricchimento. Alcuni consigli pratici su come insegnare alle proprie figlie un valido femminismo, che le prepari senza scoraggiarle a cercare di migliorare la loro condizione di donne attraverso gesti concreti.
Sin da piccole le bambine possono trovarsi a dover necessariamente seguire un percorso legato a stereotipi di genere. Al contrario è bene insegnare alle bambine sin da piccole che non ci sono sport o giochi per femmine o per maschi, che i supereroi sono modelli validi sia per maschi che per femmine.
Spiegare il femminismo sin da quando le bambine sono piccole dovrebbe essere un modo efficace per tradurre l’uguaglianza di genere in termini pratici, fin dall’inizio della loro giovane vita. L’esempio dei genitori aiuta molto: per passare il messaggio giusto, gli uomini e le donne di casa dovrebbero dividersi il più possibile le faccende domestiche e la cura dei bambini, perché i genitori sono i modelli dai quali le bambine imparano. In base all’età della ragazza, si possono coinvolgere le figlie in conversazioni aperte su casi quotidiani di disuguaglianza di genere. Modulando i toni e i contenuti, i genitori avranno l’occasione di dare un messaggio positivo, con una figlia ora in grado di comprendere il senso di quanto si vuole trasmettere, senza trarne messaggi generalizzanti.
La storia antica e moderna è piena di figure femminili stimolanti, quindi un modo per insegnare il femminismo è farle conoscere alle proprie figlie. Oltre ai nomi familiari, come Marie Curie, Giovanna D’Arco e Madre Teresa, sarebbe importante esplorare anche la biografia di altre donne meno conosciute ma altrettanto importanti, come le tante straordinarie attiviste che lottano ogni giorno per i loro diritti. Bambine e ragazze dovrebbero sapere che possono rifiutare un ruolo da comprimarie. Molte crescono con l’idea che sia necessario far risplendere esclusivamente gli uomini, ai quali non si devono pestare i piedi per poter andare avanti nella vita. Invece, proprio attraverso le storie di donne coraggiose, si può insegnare alle ragazze a essere solo se stesse.
Oltre a conoscere le donne che si sono ritagliate a fatica un ruolo da protagoniste in tempi lontani, è importante anche parlare di eventi attuali, rendendoli parte delle conversazioni quotidiane. Con le ragazze più grandi si può parlare del perché un approccio femminista sia ancora necessario in Occidente, portando esempi sul gender pay gap ma anche sulla discriminazione in determinati settori lavorativi, anche nuovi, come quello della tecnologia.
Non bisogna dimenticarsi di allargare lo sguardo alla situazione nel resto del mondo, dove per molte donne è ancora impossibile rendersi indipendente. Si pensi alle leggi in Arabia Saudita che vietano alle donne di guidare, o ancora alle ragazze che rischiano la vita per un’istruzione. Attirando l’attenzione delle proprie figlie sulle donne che stanno combattendo per avere diritti anche basilari aiuta da un lato a non darli mai per scontati, dall’altro ad acquisire maggiore consapevolezza che il femminismo non ha esaurito la propria missione.