Le infezioni urinarie di origine batterica sono molto frequenti nei bambini ed è importante individuarle e curarle
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Le infezioni urinarie di origine batterica sono molto frequenti nei neonati e nei bambini. Generalmente non presentano disturbi gravi ma è importante individuarli per evitare problemi più seri. Nei bambini molto piccoli il rischio di contrarre un’infezione alle vie urinarie è maggiore nei maschietti rispetto alle femminucce. Quando raggiungono i 10 anni la situazione si capovolge, ossia i batteri colpiscono più le femmine a causa della vicinanza del retto all’uretra.
Tra le forme più frequenti di infezioni urinarie nei bambini vi è la batteriuria asintomatica causata da batteri a bassa virulenza facilmente individuabili con esami delle urine e non richiede terapia, eccetto per gli immunodepressi (portatori di trapianto renale, diabetici, etc.).
In una sorta di scala di gravità va annoverata poi la cistite acuta, favorita da infezioni vaginali e del prepuzio, fimosi (restringimenti), sinechie (aderenze) delle piccole labbra etc. Si manifesta con disturbi nella minzione e febbre che si mantiene di solito entro i 38° C. Nei neonati qualche volta può comparire sangue nelle urine (macroematuria) e nelle bambine più grandicelle si può riscontrare un aumento dello spessore della parete vescicale.
Le infezioni delle vie urinarie basse sono molto frequenti nelle femmine in età scolare. Le infezioni delle vie urinarie alte o pielonefriti acute (PNA) sono caratterizzate da febbre alta e dolori lombari o addominali. Questo tipo di infezione spesso è associata ad una malformazione delle vie urinarie e/o a disfunzioni.
Nei neonati spesso le infezioni urinarie presentano sintomi aspecifici come febbre, scarso aumento di peso, pianto durante la minzione, disturbi gastroenterici, irritabilità, urina maleodorante, disuria, produzione di urina maleodorante e torbida, incapacità di svuotamento completo della vescica, arrossamento all’interno delle cosce ed ittero.
Altro sintomo di infezione alle vie urinarie in corso è facilmente riscontrabile se il bambino non fa la pipì da molte ore e sente dolore quando urina. In presenza di tali sintomi è necessario rivolgersi subito al medico. La diagnosi sulla presenza o meno di infezioni alle vie urinarie è possibile attraverso due esami specifici: l’esame completo delle urine e l’urinocoltura.
Per i casi più complessi vengono anche effettuate ecografia renale e cistografia. Quest’ultima permette di escludere la presenza di un reflusso vescico-ureterale. In alcune circostanze, potrebbe essere ulteriormente utile prescrivere anche una scintigrafia renale che consente di valutare eventuali esiti a distanza e che in alcuni casi, utilizzando una procedura particolare, permette di visualizzare un reflusso fugace non evidente con la cistografia classica.
Le infezioni urinarie sono frequentemente dovute ai batteri. Il più comune è un batterio che vive normalmente all’interno del tratto gastrointestinale: il noto Escherichia coli. Seguono per frequenza Proteus, Klebsiella, Streptococco, Pseudomonas e Stafilococco.
Tra le cause vi sono poi ragioni connesse alla fragilità del sistema immunitario in fase di crescita (sta ancora imparando a riconoscere e combattere le sostanze nocive ed intrusive nel corpo) ed al contatto con il pannolino che, oltre ad essere molto spesso sporco, mantiene le parti intime in condizioni costanti di umidità e temperatura ideali per il proliferare di germi e batteri.
Anche un’alimentazione non corretta concorre ad aumentare il rischio di infezione urinaria perché può modificare ad esempio il pH corporeo spostandolo verso l’acidosi che conseguentemente aiuta a creare un ambiente più idoneo allo sviluppo e alla proliferazione batterica.
Un’ulteriore causa di infezione alle vie urinarie può verificarsi quando sono presenti malformazioni ed anomalie dell’apparato urinario (per esempio un problema anatomico che porta al riflusso dell’urina). Queste situazioni possono creare il rischio del ristagno di urina con aumento della carica batterica e conseguente infezione nell’apparato urinario.
La maggior parte delle infezioni urinarie si trattano con una breve terapia antibiotica per via orale, in seguito ad un’urinocoltura che permette di identificare il germe responsabile dell’infezione. Il ciclo di antibatterici dura nella maggior parte dei casi 3-5 giorni per infezione alle vie urinarie basse ed una decina di giorni per quelle alte; in casi particolari è necessario prolungare il trattamento.
Se si interviene tempestivamente, entro 48-72 ore dall’esordio dell’infezione, è possibile prevenire i possibili danni ai reni. A seconda dei sintomi e dell’età del bambino la terapia può essere effettuata a casa oppure in ospedale. Il ricovero viene in genere consigliato per i bambini più piccoli in presenza di febbre elevata, vomito o segni di disidratazione.