La mamma è sempre la mamma, è la figura con cui il bambino vive in simbiosi durante la sua permanenza nella pancia, la persona che lo allatta, lo culla, lo stringe a sé e della quale il neonato ha bisogno più di tutti gli altri nei suoi primi mesi, è la persona che il piccolo chiama durante la notte per essere portato nel lettone e anche quella che, a un certo punto della sua crescita (di solito tra i 18 mesi e i 3 anni) il bambino ha paura di perdere.
Il fatto che il timore di perdere la mamma insorga nel piccolo di 18 mesi o 3 anni è perché, di solito, questo periodo corrisponde all’inizio dell’asilo, quindi quando è il piccolo a dover uscire di casa e staccarsi dalla mamma.
Ma questo timore può manifestarsi anche prima se c’è già stato un certo distacco, ad esempio se la mamma è rientrata al lavoro.
Questo tipo di paura, tuttavia, è del tutto naturale e normale. Potrà essere più o meno consistente e duratura a seconda del rapporto che il piccino ha sviluppato con la mamma e del suo attaccamento particolare a lei.
La risoluzione di tale timone è altrettanto naturale, spontanea e sarà anche più semplice se i genitori e quanti circondano il piccolo non la enfatizzano e non creano attorno a questa paura del piccolo, altri timori adulti: è necessario, anche in questo caso, vivere serenamente il rapporto con i propri figli, dando loro gli strumenti per diventare autonomi, indipendenti, la sicurezza di potersi allontanare senza che niente e nessuno si perderanno (sia che si allontani la mamma o il piccolino).
Entrambi, mamma e bambino devono avere la certezza del proprio amore, l’uno per l’altra, senza che questo sentimento si trasformi in dipendenza.
Per trasmettere questo al bambino, più o meno piccolo che sia, è necessario dargli amore, affetto, sicurezza, accompagnarlo per mano quando serve e lasciarlo libero quando lo richiede affinché paure e timori siano affrontati con consapevolezza e la sicurezza di non essere mai soli.
La mamma deve esserci sempre, non tanto fisicamente, quanto con l’affetto, l’amore che sa trasmettere al proprio figlio dai suoi primi istanti di vita e così tutti i giorni a venire.
Se il bambino cresce in ambienti sereni, amorevoli, vivaci, attivi e socievoli, anche lui si rapporterà con serenità e tranquillità alle persone che lo circondano.