Gli psicologi ci spiegano che la presenza del padre è di grande beneficio durante la nascita di un figlio, ma quali sono i vantaggi e quand'è che il marito può assistere al parto?
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La presenza del papà in sala parto è sempre argomento di grande discussione in famiglia quando si avvicina il momento della nascita. Ovviamente la scelta dipende da diversi fattori, non ultimo il desiderio della coppia di condividere questa esperienza. Il marito può certamente assistere al parto, ma cosa consigliano i medici e gli psicologi in merito? Ecco una piccola guida all’argomento.
In Italia la media dei futuri papà che assistono alla nascita del proprio figlio è pari al 66% ed è rimasta invariata dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Questa percentuale di tutto rispetto è legata al fatto che sono sempre più numerosi gli uomini che decidono di prendere parte a questa emozione grandissima. Gli esperti del settore sono concordi nel consigliare ai papà di partecipare al parto perché è una presenza importante per tutta la famiglia.
Secondo gli psicologi, infatti, per la futura mamma è un sollievo avere accanto l’uomo della sua vita e questa presenza allevierebbe il dolore del parto. Anche per il papà si tratta di un momento importante da vivere in prima persona per stabilire fin da subito un legame forte con il nascituro. Questo migliorerebbe anche il generale senso di estraneità che i papà vivono durante i nove mesi di gravidanza, durante i quali il loro coinvolgimento è minore rispetto a quello della mamma. Ovviamente, però, ci sono anche alcune piccole controindicazioni che, però, possono essere superate facilmente con un po’ di buona volontà.
Non sempre ai papà viene data la possibilità di assistere al parto perché non tutti gli ospedali pubblici danno alle coppie questa possibilità, mentre nelle cliniche private o in quelle convenzionate di solito c’è più elasticità in tal senso. Sicuramente assistere al parto è una possibilità che dovrebbero scartare gli uomini che sono facilmente impressionabili: non bisogna dimenticare, infatti, che per una donna è un momento di grande sofferenza fisica e la visione potrebbe essere cruenta, soprattutto in caso di necessità di episiotomia.
In sala parto non sono pochi i mariti che svengono, si sentono male o semplicemente non se la sentono di vivere questa esperienza. Gli psicologi consigliano di scegliere sempre in totale libertà, senza farsi prendere da eventuali sensi di colpa nel caso di decida di rinunciare a partecipare all’evento. Questo perché una donna, nella fase di parto, deve avere vicino un supporto e deve concentrarsi su se stessa. Quindi meglio evitare di partecipare se non si è completamente convinti di farcela.
Nel caso in cui si decida di prendere parte a questo evento, sarà davvero l’inizio di un’avventura che solidificherà il rapporto sia con la propria compagna che con il bambino appena nato. Si tratta, infatti, di un momento di grande intimità che aiuta l’uomo a sentirsi ufficialmente padre. Il rischio, però, è che vedere la propria compagna soffrire possa in qualche modo causare un trauma dal punto di vista sessuale e far calare il desiderio.
Se si scongiura questo pericolo, però, scatta nell’uomo un forte orgoglio nei confronti della propria donna, capace di un regalo così grande. Anche per la donna la presenza del proprio uomo accanto è fondamentale perché aiuta a farla sentire rassicurata e protetta. Si tratta anche un passaggio obbligatorio che aiuta i neo genitori ad avere finalmente lo status mentale di famiglia. È, dunque, un momento molto importante da vivere insieme, purché la decisione sia condivisa liberamente da entrambi i partner.