Un fenomeno impossibile da fermare, sebbene abbia i suoi benefici.
Il confronto con gli altri è un fenomeno molto diffuso: sempre più spesso, il vostro bambino guarderà oltre la cerchia familiare per informarsi sul mondo circostante. Gli anni della scuola elementare tendono ad essere molto orientati verso i pari. In questo periodo, tuttavia, potrebbe anche presentarsi il bullismo. Quest’ultimo deriva da bambini con forte insicurezza e problemi radicati: potrebbe essere definito come un effetto collaterale del confronto con gli altri. Ovviamente, ogni bambino è diverso.
Vostro figlio si confronta con gli altri perché si rende conto che il suo io interiore (come si sente dentro) e il suo io esteriore (come appare agli altri) non sono necessariamente la stessa cosa. Questo spiega in parte perché le tendenze nei giocattoli, nei vestiti, nei giochi per il computer e nella TV prendono piede in modo feroce. Il bambino può professare interessi in cose che piacciono alla sua migliore amica – e abbandonare le passioni che aveva solo ieri.
Il confronto con gli altri non si può fermare. Dal lato positivo, guardare agli altri per l’approvazione può aiutare vostro figlio a imparare a navigare nelle relazioni sociali e a inserirsi. Allo stesso tempo, è importante aiutarlo a sviluppare un forte senso di sé.
Date un sacco di rinforzi positivi sulle sue capacità e abilità. Coinvolgetelo in attività che alimentino un senso di realizzazione. Fategli sapere che va bene essere diverso in qualche modo dai suoi amici e fategli notare che a persone diverse piacciono cose diverse.
Date a vostro figlio tutta la vostra attenzione quando vi parla? È così facile cadere nell’abitudine di ascoltare con “mezzo orecchio” mentre si scrive, si fanno le faccende di casa o si tiene l’altro orecchio sintonizzato sulla TV o sulla radio.
Fategli sapere che è importante per voi girandovi verso di lui quando parla. Se non potete dargli una risposta completa al momento, promettetegli di tornare da lui appena potrete. Siate coerenti: mantenete la parola data.