Idrope fetale: le cause, i sintomi, la diagnosi e il trattamento di questa grave condizione che provoca l'accumulo di liquidi nell'organismo.
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Parlare di idrope fetale è tutt’altro che semplice, ma con qualche informazione in più è possibile capire di cosa si tratta. Idrope fetale, quali sono le cause e i sintomi? Scopriamoli insieme.
L’idrope fetale è una grave condizione che provoca l’accumulo di liquidi nell’organismo, portando alla formazione di edemi diffusi, che può presentarsi sia nel neonato che nel feto e può essere di due tipi: immune e non immune.
Nei casi in cui si verifica ciò, e quando almeno due aree dell’organismo del piccolo presentano un’eccessiva presenza di liquidi, si parla per l’appunto di idrope fetale. La prima grande distinzione che è possibile realizzare si concentra sul carattere immune o non immune della condizione in esame: idrope fetale immune e idrope fetale non immune.
L’idrope, il più delle volte, è associabile ai seguenti sintomi: tachicardia fetale, emorragia prenatale, polidramnios (sovrapproduzione di liquido amniotico) e riduzione dei movimenti del bambino. Mentre le future mamme possono incappare nella “sindrome specchio”, che comporta ipertensione, anasarca (edema massivo, sottocutaneo) e proteinuria (presenza di proteine nell’urina).
L’idrope immune scaturisce dalla reazione tra anticorpi anti-eritrociti fetali prodotti dalla madre e antigeni espressi sulla superficie delle emazie fetali (la reazione in questione può derivare a causa di un’incompatibilità con il fattore Rh materno).
L’idrope non immune, invece, nasce a causa di un incremento dei liquidi interstiziali o di un’ostruzione linfatica. Ciò può dipendere da cause cardiovascolari, ematologiche e anomalie cromosomiche (tra cui trisomia21). Meno spesso, invece, questa forma è la conseguenza di infezioni, come toxoplasmosi, rosolia o varicella.
La diagnosi di idrope fetale viene solitamente effettuata con un’ecografia. Verranno eseguiti, poi, altri test diagnostici finalizzati a determinare la gravità o la causa dell’idrope. Alcuni esami possono essere prelievo di sangue fetale, amniocentesi ed ecocardiografia fetale.
Il trattamento dell’idrope fetale dipende dalla causa e se si tratti di una condizione immune o non immune: durante la gravidanza l’idrope può essere curabile solo in alcuni casi e potrebbe essere necessario partorire prima.
In un neonato, il trattamento può includere un intervento per risolvere i problemi respiratori e la rimozione dei fluidi in eccesso dai tessuti intorno ai polmoni, al cuore o all’interno della pancia.
Le prospettive di sopravvivenza dipendono dalla condizione che ha causato l’idrope. Anche con il trattamento il tasso di sopravvivenza per il bambino è basso. Infatti, solo circa il 20% dei bambini a cui è stata diagnosticata l’idrope fetale prima della nascita sopravvivrà al parto. Di quei bambini, solo la metà sopravvivrà dopo il parto.