La dieta alimentare del bambino inizialmente non prevede molti alimenti. Ma quando introdurre i salumi?
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Al termine dell’allattamento al seno, durante lo svezzamento, l’alimentazione del bambino assume importanza fondamentale per la sua crescita.Quando si possono mangiare i salumi?
La neo mamma, nel delicato periodo dello svezzamento, in genere, si rivolge al pediatra, professionista in grado di dare giusti consigli nutrizionali: riceverà indicazioni corrette e imparerà a introdurre un alimento per volta nella dieta alimentare del proprio figlio e su ciò che deve essere inserito per primo, soprattutto per prevenire e individuare per tempo eventuali intolleranze alimentari.
I primi alimenti a essere introdotti sono ortaggi come patata, carota e bietola. Seguendo le indicazioni del proprio pediatra, saranno introdotti, di seguito, la mela e la pera, pesce, carni bianche, parmigiano, prosciutto cotto, fino ad arrivare, intorno al quindicesimo mese di vita, all’inserimento, sempre graduale, degli altri alimenti, con le giuste dosi.
Trascorso il periodo dello svezzamento, è possibile che alla dieta del bambino siano inseriti, sempre per gradi, tutti gli altri alimenti, rispettando le corrette dosi adatte, e variando quotidianamente la dieta alimentare, per garantire il giusto apporto nutritivo adatto alla crescita.
Introdurre nuovi alimenti alla dieta alimentare del bambino non vuol dire che debba mangiare come i genitori o gli adulti: la dieta del piccolo deve essere adatta alla sua età, sia in dosi sia nella sostanza.
I salumi sono prodotti alimentari che i bambini amano molto, sia a tavola sia come merenda ma, prima di introdurre nella quotidianità della dieta alimentare dei piccoli, è bene conoscere alcuni aspetti peculiari e le indicazioni della comunità medico – scientifica internazionale.
Il”Nuovo Codice Europeo per la prevenzione del cancro” compilato dal “World Cancer Reaserch funding” raccomanda di: seguire una dieta sana consumando in primo luogo frutta e verdura, cereali integrali e legumi; limitare assolutamente gli alimenti con troppe calorie, che contengono grassi e zuccheri; evitare il consumo di bibite con aggiunta di zuccheri; evitare gli insaccati e la carne sottoposta a conservazione; limitare il consumo della carne rossa; limitare il consumo di alimenti con grande quantità di sale.
Nei comunicati dell’”agenzia internazionale per la ricerca sul cancro – IARC” è possibile trovare le nuove liste degli alimenti cancerogene: insieme al fumo e all’amianto sono presenti i wurstel e le carni insaccate perché nel loro processo di lavorazione per conservarli vengono utilizzati prodotti dannosi per la salute umana.
Purtroppo capita che le lavorazioni industriali, senza pregiudizi, utilizzino carne di bassa qualità o trasformate e ciò induce a ridurre in maniera drastica il consumo. Per continuare a consumare sia salumi sia wurstel e carni insaccate è necessario conoscerne la loro provenienza e, magari, acquistare prodotti artigianali, dove la qualità è senza dubbio più alta, anche se la produzione è minore rispetto alla grande distribuzione.
Com’è scritto sopra, l’alimentazione dei bambini deve essere piuttosto varia e scelta in base ai valori nutrizionali piuttosto che per soddisfare capricci o golosità. Per i piccoli, i salumi e gli affettati in genere sono un alimento parecchio goloso e li preferiscono ad altri nettamente più salutari.
Importante è, quindi, abituare i bambini, fin da piccoli a regolarsi in base al consumo quotidiano e settimanale dei salumi, sensibilizzandoli all’importanza di una dieta sana ed equilibrata.
Tra tutti i salumi che potrebbero consumare i bambini, ci sono: il prosciutto cotto, il prosciutto crudo, la bresaola e il salame.
Il prosciutto cotto è per eccellenza l’affettato più amato dai bambini. Tra tutti i salumi è quello con meno grassi e più salutare: può essere introdotto già durante lo svezzamento. Scegliere per i bambini quello senza lattosio (soprattutto per gli intolleranti) e privo di polifosfati.
La bresaola non è particolarmente apprezzata da tutti i bambini ma è un tipo di salume che possono consumare fin dai tre anni. Si consiglia per i piccoli quella di mucca da accompagnare a contorni di verdure cotte.
Il prosciutto crudo è valido per i bambini, soprattutto per la lunga stagionatura. I bambini possono mangiarlo intorno ai tre anni. Si consiglia di farlo consumare con contorno di verdure cotte: bietola o broccoli ma anche patate e carote lesse.
Il salame è senza dubbio l’insaccato più appetibile per i bambini ma è molto irritante e salato. I nutrizionisti consigliano di introdurlo solo dopo i sei anni ma di limitarne la quantità e di consumarlo sporadicamente, accompagnato da pane. Scegliere un salame casareccio e stagionato, prodotto artigianalmente e non a livello industriale.
È bene non esagerare mai con il consumo di salumi, a nessuna età