Argomenti trattati
Dopo un anno in cui il Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vivere, torniamo a respirare un po’ di normalità grazie al “green pass”. Infatti, si tratta di una certificazione che ci permette di tornare a viaggiare in serenità. Il Green pass vale anche per i bambini? Scopriamolo insieme.
Green pass per i bambini: sì o no
Si chiama green pass lo strumento introdotto dal Governo che rende possibili gli spostamenti tra regioni, mentre il pass vaccinale europeo è atteso per l’inizio di giugno.
I requisiti che consentono di ottenere il green pass e muoversi liberamente in Italia (e in Europa tra qualche settimana), valgono anche per i minori. Gli unici esclusi sono i bambini con un’età inferiore ai due anni. In quest’ultimo caso infatti vale l’articolo 51, comma 8, del Dpcm secondo cui: “Ai fini dell’ingresso nel territorio nazionale, i bambini di età inferiore ai due anni sono esentati dall’effettuazione del test molecolare o antigenico”.
Le famiglie con bambini dunque possono spostarsi in sicurezza ottenendo il green pass alla presenza di uno dei tre requisiti indicati. Anche se la campagna vaccinale procede e si parla già di una vaccinazione nelle scuole, con molta probabilità saranno tanti i bambini non ancora vaccinati con l’arrivo dell’estate. In questo caso per viaggiare basterà un tampone che consentirà di ottenere una certificazione verde valida per sole 48 ore. Una regola da cui sono esclusi i bambini con un’età inferiore ai due anni che invece non hanno in alcun modo l’obbligo di effettuare il tampone.
Green pass per i bambini: cos’è
Si chiama ufficialmente “certificazione verde”. È il pass, introdotto dal decreto anti-Covid del 22 aprile 2021 (modificato dal decreto del 18 maggio). Risulta necessario per potersi spostare in entrata e in uscita dalle Regioni in fascia arancione o rossa. Ma anche per partecipare a feste di nozze, maxi-concerti e probabilmente anche per entrare in discoteca.
Nel dettaglio, il green pass è una certificazione che dimostra di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19 o di essersi sottoposti a tampone con esito negativo. Il green pass serve per spostarsi tra le regioni in fascia arancione e rossa (anche se in questa fase l’Italia in realtà è tutta gialla), ma anche per visitare gli anziani nelle case di riposo (Rsa). E servirà dal 15 giugno per partecipare a feste e banchetti di nozze. Possibile il ricorso a questo certificato per presenziare ad altri eventi, come i concerti con capienza maggiore di quella attualmente consentita.
Green pass per i bambini: come funziona
Il green pass italiano ha una validità di 9 mesi dopo la seconda dose di vaccino, di due giorni per chi effettua il tampone e di sei mesi per chi è guarito dal Covid-19. Nell’ultimo decreto Covid, è stato previsto che “il green pass possa essere rilasciato “anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino” e sarà valido dal quindicesimo giorno dopo l’inoculazione fino “alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.
Nel caso di certificazione post vaccino, a rilasciarla in formato cartaceo o digitale è la struttura sanitaria dove si è effettuato il vaccino o il Servizio Sanitario Regionale di competenza. Invece dopo la guarigione, possono rilasciare il green pass la struttura ospedaliera che ha seguito il paziente, la Asl di competenza, il medico curante e il pediatra di riferimento. Per quanto riguarda invece il certificato verde post tampone, antigenico rapido o molecolare, può essere rilasciato da chiunque abbia effettuato il test.