Procreazione assistita, le novità 2025 e la mappa dei centri in Italia

La Pma, ossia la procreazione medicalmente assistita viene inclusa nei Lea, o livelli essenziali di assistenza. Si prevede che il numero di cicli di Pma possa raddoppiare nei prossimi anni

di Redazione Mamme Magazine

 

Il 2025 si apre con l’entrata in vigore decreto tariffe che agevola anche il desiderio di diventare genitori. Dal primo gennaio sono infatti garantite dal Servizio sanitario nazionale le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (Pma) incluse nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, che consentono ai cittadini di ricevere in tutto il territorio nazionale determinate prestazioni gratuitamente o con una quota di partecipazione (ticket).

Le novità principali

Con l’inclusione della Pma nei Lea ci sono importanti novità sia per l’organizzazione del servizio che per le opportunità a disposizione delle coppie. Innanzi tutto si uniforma il costo del ticket in tutte le regioni, con tariffe che includono tutti i cicli del percorso assistenziale, compreso il reperimento dei gameti e il monitoraggio. Viene fissato  il limite di età e numero di tentativi: le donne fino ai 46 anni avranno accesso a un massimo di sei cicli di Pma, senza limitazioni sulle tecniche utilizzabili. Non verranno inseriti nel conteggio i tentativi fatti prima del 30 dicembre 2024. Per quanto riguarda le attività ambulatoriale: le tecniche di Pma, sia omologhe che eterologhe, verranno effettuate principalmente in regime ambulatoriale, con ricovero previsto solo nei casi che richiedano particolari necessità mediche.

Integrazione tariffaria

Il decreto prevede una integrazione tariffaria per alcune prestazioni, come l’agoaspirazione dei follicoli, la fecondazione in vitro (con o senza Icsi, ossia l’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi) e il trasferimento degli embrioni, seguendo le indicazioni del Tavolo tecnico sulla Pma del 28 marzo 2022.

Infertilità

L’infertilità in Italia è un fenomeno in crescita, riguardando circa il 15-20 per cento delle coppie. Con l’inserimento della Pma nei Lea, si riconosce l’infertilità come una patologia da trattare, offrendo un accesso più equo alle procedure di Pma per un numero maggiore di coppie. Questo garantisce anche trattamenti di qualità, sicurezza e appropriatezza, riducendo la necessità di ricorrere a strutture fuori regione o all’estero. Si prevede che il numero di cicli di Pma possa raddoppiare nei prossimi anni, con un impatto positivo sul numero di bambini nati grazie a queste tecniche. Attualmente, il 4,2% delle nascite in Italia avviene grazie alla fecondazione assistita, ma si stima che questa percentuale potrebbe raggiungere il 7 per cento grazie alle nuove opportunità previste dal decreto.

La mappa sul sito del Ministero: i centri italiani per la Pma

 

Foto: Pixabay