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La gravidanza extrauterina è una gravidanza che si impianta fuori dall’utero della donna, scopriamo insieme quali possono essere le cause e le eventuali complicazioni di una gravidanza extrauterina. Durante il periodo fertile il corpo della donna rilascia l’ovulo o ovocita che dopo essere stato fecondato dallo spermatozoo, viaggia lungo le tube e si ancora alla parete interna dell’utero, dove poi inizia a crescere e nel giro di nove mesi si formerà il bambino.
Capita però che in alcuni casi l’ovulo non cresca all’interno dell’utero, ma fuori di esso e si parla quindi di gravidanza extrauterina. Ma se non si impianta nell’utero, dove lo fa? Secondo le statistiche e parliamo del l’ 80% dei casi, la gravidanza si impianta nelle tube e si parla infatti di gravidanza tubarica, poi nell’addome, nell’ovaio e nella cervice.
Gravidanza extrauterina: che cos’è
La gravidanza extrauterina è tra le cause di aborto spontaneo più frequenti, come abbiamo visto l’ovulo si impianta al di fuori della parete uterina e la gravidanza non può continuare e si interrompe da sola. Solitamente tutto questo avviene quasi subito e cioè non appena si scopre che è in atto una gravidanza extrauterina o comunque entro le prime due settimane dal concepimento.
Purtroppo la gravidanza extrauterina, secondo recenti indagini di mercato, è un fenomeno in aumento e sembra che sia una eventualità più comune nelle donne che sono alla seconda o terza gravidanza, piuttosto che nelle donne alle prese con la prima gravidanza. In caso di gravidanza extrauterina si ricorre al ricovero ospedaliero per asportare la tuba nella quale si è impiantato l’ovulo fecondato per evitare che si verifichi la rottura della stessa, con conseguente rischio di salute per la donna. Anche se questo intervento, non è sicuramente piacevole per la donna, è bene considerare che anche con una sola tuba è possibile intraprendere una seconda gravidanza in tutta tranquillità.
Sintomi e avvisaglie
Tra i primi sintomi e avvisaglie della gravidanza extrauterina troviamo delle perdite ematiche che possono essere sia lievi che importanti, che in alcuni casi potrebbero essere confuse con il ciclo mestruale. Ma oltre alle perdite ematiche, si avvertono anche dei dolori al basso ventre, delle fitte, a destra o a sinistra che sono provocate dal tentativo delle tube di espellere l’ovulo fecondato.
Può però capitare che non accada niente di tutto questo, ma che la donna avverta i sintomi tipici di una normale gravidanza come nausea e lievi dolori addominali. Ma nel corso delle settimane, compariranno invece i sintomi tipici dell’aborto spontaneo, come perdite ematiche, piccoli grumi di sangue e muco filamentoso, con aumento esponenziale del dolore, molto simile a quello di una colica renale. Se ciò si verifica occorre andare immediatamente al pronto soccorso.
Gravidanza extrauterina: cause possibili
Diverse sono le cause possibile della gravidanza extrauterina, che sono per comodità state suddivise in due gruppi. Il gruppo delle cause che impediscono il passaggio dell’embrione verso l’utero ed il gruppo dei fattori che facilitano l’annidamento fuori dall’utero.
Al primo gruppo appartengono:
- iposviluppo dei genitali interni e nello specifico della tuba, che hanno una muscolatura poco sviluppata e che non riescono a spingere l’ovulo in avanti e quindi verso l’utero;
- tube molto lunghe e sinuose o con malformazioni, come ad esempio torsioni che non permettono il passaggio dell’ovulo. In caso di tube molto lunghe, l’ovulo supera il tempo che ha a disposizione per arrivare all’utero e si ferma nella tuba;
- infezioni batteriche, che a causa dello stato infiammatorio restringono la tuba ed il conseguente passaggio per l’ovulo.
Al secondo gruppo appartengono:
- endometriosi tubarica, una patologia che modifica lo strato interno delle tube rendendolo simile a quello dell’utero e quindi l’ovulo si confonde e si annida per la gravidanza.
Cosa fare in caso di gravidanza extrauterina
La gravidanza extrauterina deve essere interrotta ed è quindi importante recarsi subito in ospedale, per evitare il rischio di vita della donna. Non appena il dottore avrà eseguito la diagnosi, solitamente si viene indirizzati nella struttura ospedaliera più adeguata. Solitamente la gravidanza extrauterina si tratta in diversi modi. Circa la metà delle gravidanza extrauterine si risolve in un aborto spontaneo, ma in questo caso non si può attendere molto per non superare il rischio di vita per la donna.
Oppure si procede con i farmaci. Si utilizzano dei particolari farmaci che non permettono la produzione del corretto DNA dell’embrione e della crescita del tessuto che poi diventerà la placenta. Ma questo approccio alla gravidanza extrauterina dipende molto dall’ospedale e dai protocolli che l’ospedale ha deciso di seguire. L’ultimo modo è l’intervento chirurgico di asportazione che si esegue se i primi due casi sono stati scartati. Durante l’intervento chirurgico viene asportata totalmente o parzialmente, la tuba in cui si è impiantata la gravidanza. Ciò non esclude la possibilità di future gravidanza perché comunque l’altra tuba rimane attiva. Si è infatti osservato che se l’ovulo è stato fecondato dalla parte in cui la tuba manca totalmente o parzialmente, esso ha comunque raggiunto l’utero o addirittura si è inserito nell’altra tuba, portando avanti la gravidanza fino alla fine.
In conclusione possiamo affermare che l’intervento chirurgico di asportazione della tuba non è sicuramente una passeggiata, ma il rischio a cui la donna va incontro è davvero molto serio, l’ovulo infatti non appena si impianta, produce degli enzimi che erodono le parete, che nel caso dell’utero servono per annidarsi, ma nel caso della tuba creano grossi buchi in essa, con conseguente emorragia e pericolo di vita.