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In caso di gravidanza a rischio, è possibile ottenere la maternità anticipata. Come possiamo ottenerla? Vediamo qual è la procedura.
Certificato gravidanza a rischio
Per ottenere la maternità anticipata, ci vuole il certificato di una gravidanza a rischio. La rischiosità della gravidanza in questione deve essere accertata da un ginecologo, per motivazioni di salute. La maternità anticipata può essere richiesta anche nel caso in cui la gestante lavori in un ambiente insalubre. Si tratta di casi che mettono a rischio la salute della donna, oppure in caso di mansioni che richiedono sollevamento pesi o sforzi fisici particolari.
Da chi può essere richiesta? Dalle lavoratrici dipendenti, ma anche da quelle che sono in disoccupazione. Possono, infine, richiederla le libere professioniste che versano i contributi alla Gestione Separata dell’Inps. In questo ultimo caso, però, queste donne possono usufruire di ciò solo per ragioni legate alla salute e non per l’ambiente lavorativo insalubre.
Nel caso in cui il ginecologo accerti una gravidanza a rischio, ci si dovrà rivolgere alla ASL competente. Si dovrà presentare tutti i documenti utili per fare la domanda di maternità anticipata. I documenti da presentare nello specifico sono: il certificato di gravidanza, la documentazione medica che attesta la gravidanza a rischio da parte del ginecologo, i documenti di identità.
La ASL andrà a trattenere i documenti e rilascerà la fotocopia della domanda di maternità anticipata, che dovrà poi essere inoltrata al datore di lavoro. Se la motivazione della maternità anticipata dipende dall’ambiente lavorativo, la domanda dovrà essere presentata alla Direzione Territoriale del Lavoro competente. Ciò può essere fatto anche dal datore di lavoro.
Maternità anticipata inps
La maternità anticipata INPS spetta ad alcune categorie di lavoratrici. Quali sono? Vediamole nel dettaglio. Vi rientrano le donne lavoratrici del settore privato, pubblico, con lavoro occasionale, con contratto a progetto, associate in partecipazione, libere professioniste e lavoratrici autonome iscritte alla gestione separata.
Si tratta a tutti gli effetti di un periodo di congedo post partum in caso di parto prematuro. Secondo le nuove norme di maternità anticipata, la donna non può lavorare durante i due mesi prima della data presunta del parto, durante i tre mesi dopo il parto, tra la data presunta e quella effettiva, durante i giorni non goduti prima del parto, se la nascita dovesse avvenire in anticipo rispetto alla data presentata.
Maternità anticipata stipendio
Cosa succede, nel dettaglio, allo stipendio della gestante in questione nel caso di maternità anticipata? Generalmente, essa viene pagata per l’80% dall’INPS, con tanto di soldi che comunque vengono anticipati da parte del datore di lavoro. Se, però, il contratto collettivo di lavoro lo prevede, il datore di lavoro può anche integrare una parte di soldi, arrivando così al 100% della retribuzione. Nel caso in cui la donna sia una libera professionista iscritta alla Gestione separata dell’Inps, invece, la maternità verrà pagata direttamente dall’Ente previdenziale.