Metodi e calcoli del periodo fertile e giorni fertili per poter avere un bambino e coronare il sogno di ogni coppia.
Argomenti trattati
Abbracciare la cicogna si può, senza farsi sopraffare dai calcoli e dallo stress. Ecco come riconoscere qual è il periodo fertile e i giorni fertili. Attenzione però a non diventare schiavi della matematica della fertilità. Pare infatti che la cicogna preferisca chi fa l’amore senza calcoli. Una donna che desidera un figlio può tentare, senza ansie e stress, di comprendere i segnali che il corpo le manda.
Non fatevi prendere dal panico. Non è necessario utilizzare subito stick o altri metodi, basta solo “ascoltarsi”.
Il periodo fertile o i giorni fertili che dir si vogliano corrispondono al momento in cui è più probabile avvenga l’ovulazione. Per poterli individuare è necessario conoscere bene tutto il meccanismo che è alla base del corretto funzionamento dell’apparato riproduttivo femminile. Chi decide di allargare la famiglia ed è alla ricerca di un bebè può scoprire qui quali sono i metodi volti ad interpretare i segnali che invia il corpo. Al fine di individuare con buona precisione i giorni più fertili.
Il ciclo mestruale è il meccanismo cardine dell’apparato riproduttivo di una donna: è compreso tra il primo giorno di flusso ed il giorno che precede il flusso del mese successivo. È un periodo variabile da donna a donna, ma normalmente va dai venticinque ai trentacinque giorni. In un ciclo mestruale di circa ventotto giorni si individuano due fasi. La prima, di quattordici giorni è detta fase follicolare e precede l’ovulazione. La successiva, fase luteinica, va dall’ovulazione al ventottesimo giorno.
Nei momenti in cui si avvicina l’ovulazione (periodo fertile e giorni fertili) si entra nella fase follicolare. In questi giorni si può riscontrare un aumento del desiderio sessuale che tende a raggiungere il picco a metà del ciclo Questo sbalzo è dovuto i livelli di estrogeni che raggiungono l’apice. Nella fase luteinica (e premestruale, nota alle donne per i suoi sintomi), il livello di progesterone aumenta mentre diminuiscono gli estrogeni.
Può essere utile tenere un diario in cui annotare per almeno tre mesi tutte le sensazioni ed i cambiamenti del proprio corpo. Questo ci permette di iniziare a capirne bene il funzionamento e di mettere in evidenza eventuali squilibri da riferire al proprio ginecologo. Tracciare le minime variazioni, può aiutarci ad individuare i giorni fertili.
I sintomi del periodo fertile possono variare nelle donne. I segnali non sono facilmente riconoscibili, è opportuno valutarli in combinazione con altri. Le variazioni di muco cervicale (secreto dalla membrana che ricopre la cervice) costituiscono una fonte attendibile di informazioni riguardanti lo stato di fertilità. Il muco è soggetto a variazioni di densità, colore e quantità in base alle fluttuazioni dei livelli di estrogeni. Alla fine del flusso mestruale di solito si sperimentano alcuni giorni di secchezza, in quanto l’acidità del pH vaginale è ostile agli spermatozoi.
Con il passare dei giorni e con l’aumento degli estrogeni in circolo, le secrezioni color bianco o crema divengono sempre più fluide. Più aumentano gli estrogeni e ci si avvicina all’ovulazione, più il muco diventa fluido, opaco ed elastico. Proprio in prossimità dell’ovulazione si dovrebbe avvertire una sensazione di bagnato. La vagina diviene umida e scivolosa ed il muco si presenta acquoso e trasparente, simile alla chiara d’uovo, addirittura può colare. Questo è il muco fertile in cui gli spermatozoi possono sopravvivere fino a circa 72 ore dal rapporto (per alcuni anche 5 giorni).
Il metodo della temperatura basale è utile soprattutto se associato ad altri segnali della fertilità (metodo sintotermico). Esso si basa sul fatto che il progesterone causa un rialzo della temperatura corporea di 0,2°C subito dopo l’ovulazione. Questo rialzo dura fino a quando il livello di progesterone cala con l’arrivo delle mestruazioni. Questa variazione è leggera e pertanto poco affidabile, in quanto la temperatura corporea varia anche per altri motivi come infezioni virali, stress, farmaci. Monitorarla aiuta comunque a scoprire eventuali squilibri (ipotiroidismo se la temperatura è sempre inferiore ai 36°C nella fase follicolare; ipertiroidismo se è alta prima dell’ovulazione; mancata ovulazione se la temperatura è costante).
Esistono dei prodotti per calcolare con maggior precisione periodo fertile e giorni fertili, in particolare gli stick per l’ovulazione, che funzionano individuando il picco dell’ormone LH (luteinizzante). Questi stick richiedono di effettuare le prove da circa una settimana prima della presunta ovulazione ed ogni giorno, in maniera costante. Se si usano quelli non automatizzati, ci si imbatterà nella lettura di una linea destra e di una sinistra. La linea destra legge l’intensità dell’LH: più è evidente, più è alta la sua concentrazione. Quella sinistra monitora l’intensità dell’estradiolo: se è molto concentrato allora diminuisce la visibilità della linea sinistra. In prossimità dell’ovulazione la linea destra è molto visibile e quella sinistra non si vede.
Ma come si usano gli stick per individuare periodo fertile e giorni fertili? Ecco le istruzioni: dopo aver bagnato il test con le urine per circa 3 secondi ed aver rimesso il tappino si analizzano le linee. Se quella sinistra è molto evidente rispetto alla destra, l’ovulazione è lontana. Col passare dei giorni le due linee arriveranno a raggiungere la stessa intensità. Ciò significa che l’ovulazione si sta avvicinando. Quando la linea è molto evidente e la sinistra poco visibile o assente, l’ovulazione è imminente, anche se possono trascorrere dalle sedici alle trentasei ore prima che avvenga.
Il ciclo mestruale può essere irregolare per una serie di motivi. È sempre opportuno farsi visitare da un ginecologo prima di pensare ad una gravidanza. Il suo parere può aiutare a comprendere meglio qual è il periodo fertile e i giorni fertili. A volte il ciclo mestruale irregolare può essere sintomo di qualche altro problema di salute, che dovrebbe essere affrontato prima di pensare ad avere un bambino. Patologie che influenzano il ciclo possono essere: la sindrome dell’ovaio policistico, un prediabete o qualche disfunzione alla tiroide.
Il ciclo femminile irregolare può presentarsi con la comparsa di mestruazioni molto più frequenti del normale (anche ogni venti – ventitré giorni) oppure molto meno frequenti del normale (ogni trenta – trentacinque giorni). Anche in questi casi si può osservare il muco cervicale e monitorare la presenza di costante tensione e dolore al seno. Se l’ovulazione è irregolare, nel caso di utilizzo degli stick, potrebbe essere necessario più di un kit per ogni ciclo.
L’ovulazione è un periodo che dura circa ventiquattro ore, ma va detto che la donna è feconda già da tre – quattro giorni prima. Grazie all’aumento degli estrogeni, il muco cervicale produce delle sostanze che sono in grado di nutrire e far sopravvivere gli spermatozoi nelle cripte ghiandolari del collo dell’utero, in attesa di andare incontro all’ovulo maturo. Oggi, ai tempi del web 3.0, gli strumenti per calcolare il periodo fertile e giorni fertili sono numerosi. Le app per Apple e Android rendono possibile il monitoraggio dell’ovulazione. Tra le altre funzioni: gestione del ciclo mestruale, statistiche di fertilità, tracker dei rapporti sessuali e molto altro ancora.
Quando una coppia decide di intraprendere il viaggio destinato al concepimento di un figlio va attentamente curata l’alimentazione. E se la dieta potesse interferire in qualche modo anche sul sesso del nascituro?
Potrebbe, secondo lo studioso Joseph Stolkowski! Egli ritiene che in qualche modo la dieta dei genitori, ma soprattutto della madre, possa indirizzare il concepimento verso l’uno o l’altro sesso. Se il ph dell’ambiente e del secreto vaginale è poco acido, gli spermatozoi portatori del gruppo cromosomico Y vivrebbero bene in ambiente basico. Questo potrebbe comportare la nascita di un bel maschietto. Al contrario, se fosse acido, favorirebbe la nascita di una graziosa femminuccia. L’ambiente acido immobilizzerebbe gli spermatozoi Y favorendo quelli portatori del cromosoma X.
Gli alimenti capaci di rendere basico o acido l’ambiente vaginale, alias cibi “pro maschietto” sono quelli ricchi di potassio. Tutte le verdure (in particolare le verdure a foglia verde), la frutta secca, tutti i tipi di carne e il lievito di birra, e gli alimenti ricchi di sodio, come i frutti di mare, insaccati, formaggi, pane, pizza.
Tra i cibi “pro femminuccia” troviamo invece quelli ricchi di calcio, tra cui latte, yogurt, formaggi, uova, legumi. Nella propria dieta sono indispensabili alimenti ricchi di magnesio, come riso integrale, piselli, mais. Ultimi ma non meno importanti alimenti ricchi di rame, come fegato di vitello e di ovino, funghi secchi, cacao amaro, calamari. Anche la posizione della penetrazione potrebbe favorire l’ambiente in cui sostano gli spermatozoi. Nel caso di penetrazione vaginale da dietro gli spermatozoi si posizionano direttamente all’imbocco del collo dell’utero non sostando in ambiente troppo acido (fiocco blu), al contrario se il rapporto viene consumato faccia a faccia gli spermatozoi rimangono più tempo in vagina dove l’ambiente è più acido (fiocco rosa).