Un bimbo di 7 anni è stato seppellito vivo dai genitori perché non sapeva a memoria la Bibbia. Finalmente le accuse sono state depositate.
La Bibbia dovrebbe veicolare un messaggio di amore e carità, ma non sempre è così. Una coppia di genitori ha infatti deciso di seppellire vivo il figlio di sette anni sotto la neve perché non sapeva recitare a memoria il testo sacro. L’episodio, in realtà, è avvenuto diversi mesi fa, nell’aprile dello scorso anno, ma le accuse sono state depositate proprio quest’anno.
A quasi un anno di distanza dall’accaduto, la polizia in Wisconsin ha formalizzato le accuse ai genitori del bambino che, a soli sette anni, è morto dopo essere stato sepolto vivo nella neve. Stando alle ricostruzioni, questo sarebbe stato l’epilogo di una serie di torture inflitte al piccolo perché non è stato in grado di recitare 13 versi tratti dalla Bibbia.
La morte di Ethan Hauschultz ha portato all’arresto di tre persone, ovvero i genitori del bambino Timothy Hauschultz e Tina McKeever-Hauschultz, tutori legali nominati dal tribunale, e l’altro figlio, un adolescente di 15 anni. Anche il ragazzo, infatti, avrebbe avuto un ruolo nell’operazione, in quanto si sarebbe occupato di sorvegliare Ethan nelle ore precedenti la sua morte, mentre la tortura era in corso.
In seguito agli arresti, l’ufficio dello sceriffo che ha preso in carico i tre indiziati è riuscito a ricostruire l’accaduto. Stando alle informazioni raccolte, Timothy (il padre) avrebbe inflitto una punizione a Ethan perché non è riuscito a ripetere a memoria alcuni versi della Bibbia. Il bambino sarebbe quindi stato costretto a trasportare un grosso tronco di legno, che pesava circa due terzi del suo peso corporeo, mentre il figlio quindicenne avrebbe avuto il compito di controllarlo.
Durante la punizione, che è durata circa un’ora e mezza, il quindicenne avrebbe colpito, picchiato e tirato calci a Ethan più volte. Avrebbe continuato a spingere il piccolo a terra, facendolo cadere con il tronco, di modo che gli rotolasse addosso e lo schiacciasse. A un certo punto, avrebbe iniziato addirittura a calpestare il bambino, mettendo i piedi anche sulla sua testa, mentre si trovava a faccia in giù in una pozzanghera. Le violenze si sono concluse solo quando il ragazzo ha deciso di seppellire Ethan ancora vivo nella neve. Venuti a conoscenza dell’accaduto, Timothy e Tina alla fine hanno trasportato il bambino all’ospedale, dove naturalmente è stato dichiarato morto.
Ad ogni modo, il giovane quindicenne ha cercato di minimizzare l’episodio. Nel corso dell’interrogatorio con la polizia, infatti, il ragazzo ha dichiarato alle autorità di non aver fatto nulla che avrebbe causato danni fisici al suo fratellino, nonostante abbia confessato di averlo colpito circa cento volte. Inoltre, ha ammesso di aver seppellito Ethan nella sua piccola bara di neve.