Generazione Alpha, una nuova umanità iperconnessa, green e inclusiva: il ritratto dei bambini tra i 5 e i 10 anni nella ricerca di BNP Paribas Cardif.
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Moderni, iperconnessi, green, inclusivi: è questo il ritratto della Generazione Alpha, i bambini nati dal 2010 in poi. Sono i ‘nativi digitali’ – per intenderci nati ‘smartphone in mano‘ – che amano la tecnologia, gli altri e la natura. Nati dopo Facebook, Instagram, YouTube e Twitter, i bambini di questa generazione non conoscono un mondo senza Internet e social media. La Generazione Alpha, insomma, è una nuova umanità iperconnessa: sono questi i risultati della ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif.
La ricerca “Tecnologica, inclusiva e green: benvenuta Generazione Alpha!” è stata commissionata da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia (Classifica ANIA 2019), e condotta da Friendz, Tech & Social company che ascolta le community digitali per ricavare small data e insights inediti, attraverso un metodo innovativo, con lo scopo di conoscere di più i bambini nati dal 2010 in poi e quindi appartenenti alla Generazione Alpha. Hanno partecipato allo studio circa 1.000 genitori di bambini tra i 5 e i 10 anni, i quali hanno risposto tramite app a un questionario riguardo alle abitudini e attitudini dei propri figli. Non solo gli adulti però, perché la ricerca ha coinvolto anche i diretti interessati, circa 100 bambini tra i 5 e i 10 anni che hanno interagito utilizzando immagini e disegni.
I temi affrontati dalla ricerca sono tanti, dall’uso della tecnologia, dei dispositivi e dei social, al tempo libero, alla sfera sociale, agli effetti del lungo lockdown sulle loro abitudini, all’inclusione e al cyberbullismo. Sono tutte tematiche forti, con le quali i genitori di oggi devono confrontarsi quotidianamente, per poter aiutare al meglio i propri figli nella fase cruciale della crescita.
I numeri della ricerca dimostrano come, nonostante lo stretto rapporto con la tecnologia, i bambini della Generazione Alpha abbiano molto a cuore le relazioni sociali. Anzi, rispetto agli adulti, sembrano essere più inclusivi e avere meno barriere culturali. Soprattutto, quello che colpisce di più è l’apertura mentale dei più piccoli, i quali, alla richiesta di associare alcuni mestieri e attività a un genere (maschi, femmine o entrambi), hanno risposto “entrambi” in quasi tutti i casi. Si tratta di aspetto molto importante della Generazione Alpha, per la quale tutti possono fare tutto, una vera e propria dimostrazione di libertà e opportunità.
Generazione Alpha: una nuova umanità iperconnessa, green, attenta agli altri, inclusiva e per la quale non esiste distinzione di genere.
“I nati dal 2010 in poi riescono a rompere completamente gli schemi, regalandoci una vera e propria ‘ri-generazione’ umana che sovverte gli stereotipi di genere, supera le diversità culturali e difende il pianeta. Non sono solo semplici “nativi digitali” ma soprattutto “nativi social”, costantemente immersi tra vita reale e vita virtuale, esattamente la dimensione della nuova normalità”, afferma Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif.
Quali sono i risultati della ricerca e i numeri che ne escono fuori? Conosciamo meglio i bambini di oggi, la Generazione Alpha.
Ai bimbi della Generazione Alpha, figli dei già tecnologici millennials, spetta appieno il titolo di “nativi digitali”. Nati dopo Facebook, Instagram, YouTube e Twitter, non conoscono un mondo senza Internet e social media; è una parte del loro DNA. Secondo quanto dichiarato dai genitori, infatti, il 62% dei bambini inizia a usare dispositivi tecnologici prima dei 5 anni. Si tratta di una percentuale che, di anno in anno, tende ad aumentare, a dimostrazione che l’età di accesso alla tecnologia si abbassa sempre di più.
Giocare e guardare video online sono attività che possono incollare i bambini agli schermi e, ovviamente, ai social. Tuttavia, non sono molti i bambini iscritti a un social network, ma tanti lo utilizzano senza un account personale. Tra i social preferiti e più usati i bambini indicano YouTube (63%) e TikTok (53%).
Le preferenze in tema di tempo libero tendono a variare molto con diverse sfumature tra maschi e femmine e per fasce d’età. In media, i giocattoli restano la prima scelta, seguiti dal disegno, stare con gli amici e guardare la tv. Crescendo, i bambini dagli 8 ai 10 anni preferiscono in assoluto i videogiochi e lo sport, senza ovviamente trascurare gli amici. Un tocco di creatività in più per le bambine della stessa età, che preferiscono le attività creative come musica e disegno, e i giocattoli.
In questi ultimi mesi anche le abitudini dei bambini della Generazione Alpha sono state stravolte da una serie di cambiamenti importanti dovuti ovviamente al Covid-19. Il principale effetto del lockdown è stato l’aumento del tempo passato davanti alla tv. Si è fatta sentire molto la mancanza della scuola, degli amici e dei nonni.
Nonostante il rapporto con il digitale, i bambini della Generazione Alpha hanno molto a cuore le relazioni sociali. Anzi, rispetto agli adulti, sono più inclusivi e hanno meno barriere culturali. Si tratta di un’apertura mentale, che non riguarda solo la differente cultura, ma anche il genere. Per i bambini di questa generazione, infatti, non esistono differenze di genere. Dal lavare i piatti a fare il Presidente del Consiglio, dal giocare a calcio al fare la spesa, fino a guidare l’autobus: tutti possono fare tutto.
L’attenzione agli altri non si limita solo alla sfera umana ma si allarga anche al rapporto con l’ambiente. La Generazione Alpha ha un’anima molto “green”: il 39% dei bambini in tutte le fasce d’età si preoccupa, per esempio, della raccolta differenziata, mentre il 43% è molto attivo con progetti sul tema a scuola.
Uno dei problemi più spinosi e delicati che i bambini si trovano ad affrontare già nella prima età scolare nel nuovo millennio è il cyberbullismo. A livello generale, quasi la metà dei bambini da 5 a 10 anni ne è a conoscenza, ma la percentuale sale al 73% tra i bambini dagli 8 anni in su. Per proteggere i propri figli dal cyberbullismo i genitori ricorrono soprattutto al controllo dei dispositivi dei figli e all’utilizzo dei software di parental control.