Diarrea, vomito, spossatezza e crampi addominali. Sono questi i sintomi della gastroenterite, sia essa batteria o virale
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La gastroenterite è una malattia che interessa il tratto gastrointestinale e che coinvolge sia lo stomaco che l’intestino tenue. E’ un’infiammazione molto fastidiosa, soprattutto quando interessa i bambini. Nei casi più gravi è sempre bene sentire il parere di un medico, che saprà indicare la terapia farmacologica più adeguata. Importantissimo bere, bere sempre, in modo che il fisico non si disidrati. Vediamo quali sono le forme più diffuse e quanto dura mediamente.
Un attacco di gastroenterite si riconosce (quasi) subito: comporta diarrea, vomito e crampi addominali. Il paziente colpito da questa patologia risulta spossato, debole, afflitto da stanchezza. I sintomi generalmente iniziano entro le 12-72 ore dopo che è stata contratta l’infezione: spesso la causa è un cibo infettato, oppure l’esagerata vicinanza con altro soggetto colpito a sua volta da gastroenterite. Se la causa è un agente virale, non sono rari la comparsa di febbre, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari. La gastroenterite si può contrarre mediante l’ingestione di acqua, di cibi contaminati, ma anche tramite la trasmissione orofecale, il che significa che l’infezione deriva dalle feci che, a causa di una scarsa igiene, arrivano fino alla bocca tramite i batteri che si sono depositati sulle mani). In alcuni casi può derivare da una complicazione di un’intolleranza nei confronti di determinati cibi, oppure a causa di un trattamento farmacologico particolare.
La gastroenterite acuta è un’infiammazione seria e fastidiosa, che colpisce lo stomaco e l’intestino e che è in grado di mettere in ginocchio un adulto. Figuriamoci un bambino! Una gastroenterite acuta causa una serie di fastidiosissime conseguenze, in modo particolare sulla digestione. Come si diceva poc’anzi, nella maggior parte dei casi questa malattia è infettiva e può essere contratta in forma virale – in questo caso la causa scatenante sono il rotavirus, il virus di Norwalk e il coronavirus – oppure batterica – in questo caso i colpevoli sono shigelle, salmonelle, Escherichia Coli e stafilococchi – .
La gastroenterite normalmente si risolve in pochi giorni, 4-5 al massimo. Ma ci sono dei casi – nemmeno rarissimi – in cui la patologia si protrae anche oltre la settimana. Fondamentale, per far sì che si risolva al meglio, è l’adeguata idratazione. Nei casi non gravi la reidratazione avviene per via orale, tramite l’assunzione di acqua, spremute (se tollerate), succhi. Per i casi più gravi può invece rendersi necessaria la somministrazione di fluidi per via endovenosa. In questi casi, quindi, il paziente sarà assistito in ospedale.