x

x

Come funziona l’autosvezzamento: guida utile

L'autosvezzamento è una moderna tappa utilizzata dai genitori per passare dall'alimentazione liquida a quella solida dei neonati.

Ecco una guida utile all’autosvezzamento dei piccolini. Generalmente, per svezzamento si intende il passaggio dal latte materno alle pappe, fino ad arrivare ai cibi più completi.

Guida allo svezzamento

Le regole base dello svezzamento tradizionale sono sempre più messe in discussione. Al loro posto, infatti, sta prendendo sempre più campo una nuova abitudine alimentare, che punta ad introdurre fin da subito i cibi che si mangiano in famiglia, purché siano ovviamente sani ed equilibrati. La teoria funziona anche sul fronte di alimenti che potrebbero essere allergizzanti. Essi, contrariamente a ciò che accadeva un tempo, vengono introdotti fin da subito: è il caso dell’uovo, del pomodoro e del pesce. Vi sono molti medici che stanno iniziando a considerare la nuova tendenza all’autosvezzamento.

Per iniziare questo procedimento, è intanto importante che il bambino inizi a stare seduto da solo e che inizi a manifestare un po’ di interesse ai cibi. Ciò avviene, in genere, intorno ai sei mesi di età. L’autosvezzamento può iniziare con cibi molto leggeri, sempre in riferimento alla piramide alimentare della dieta mediterranea. Saranno da prediligere le cotture sane e leggere, gli alimenti di stagione, pochi condimenti e molto sani, poco sale. I cibi, inizialmente, dovranno essere schiacciati o sminuzzati. Esistono, in ogni caso, delle opinioni contrastanti sull’autosvezzamento. Ci sono persone che, infatti, non sono d’accordo e che temono possibili ostruzioni delle vie aeree dei piccolini.

Io mi svezzo da solo

Io mi svezzo da solo è il titolo di un libro molto conosciuto nell’ambiente delle mamme che hanno a che fare con lo svezzamento. Scritto da un pediatra, si tratta quasi di un “dialogo” con i genitori. Esso considera, intanto, il latte materno come alimento migliore ed esclusivo per almeno i primi mesi di vita del bambino (circa 6-8). Successivamente, si può iniziare a parlare di formule alimentari sostitutive del latte materno.

Vengono spiegati, inoltre, i segnali che il bambino deve “inviare” ai genitori per poter iniziare a pensare allo svezzamento. E’ chiaro che devono scomparire, quindi, alcuni movimenti riflessi da parte del piccolino. Queste sono delle contrazioni involontarie di muscoli, attraverso la risposta ad uno stimolo. Se, ad esempio, toccando le labbra al bambino con un cucchiaio questo apre la bocca, si può iniziare a pensare che esso potrebbe accettare un qualcosa di diverso dal latte.

Si dovrà, inoltre, verificare che sia scomparso il riflesso di mordere tutto ciò che il bimbo si mette in bocca. Dovranno, inoltre, comparire una serie di movimenti in senso laterale della guancia, lingua e mandibola. Il processo in questione inizia verso i sei mesi e termina all’anno d’età.

Riflesso di estrusione

Per riflesso di estrusione si intende, appunto, ciò che impedisce al bambino di accettare il cucchiaino. Una volta scomparso questo, il bambino potrebbe essere pronto allo svezzamento. In genere, questo lo ritroviamo alla nascita e rimane fino al quinto o sesto mese di vita. Il riflesso innato sparisce da solo e, successivamente, il cucchiaino verrà finalmente accettato dal piccolino.

E’ importante, in questa delicata fase, che i genitori si comportino in modo corretto. Il bambino, quindi, non dovrà essere pregato affinché mangi per farci piacere e non dovrà ricevere premi o punizioni. Non è benefico, inoltre, cercare di distrarlo e di imboccarlo a tradimento. Forzare il proprio bambino a mangiare, specialmente quando non è ancora pronto a lasciare la via del latte materno per prendere altre strade, può essere dannoso. Il momento dell’introduzione dei cibi solidi può essere un modo, infatti, per poter migliorare e rafforzare il rapporto con il proprio bambino. E’, quindi, un ottimo elemento di relazione.

Alimentazione neonato 6 mesi

Che tipo di alimentazione dovrebbe avere, quindi, un neonato di 6 mesi? Abbiamo visto che il periodo è quello giusto per iniziare a pensare ad uno svezzamento (o autosvezzamento). L’allattamento al seno è da preferire sempre. Ci vogliono, però, dei pasti complementari per 2 o 2 volte al giorno che, intorno ai nove mesi, diventano 3 o 4. Ma quali alimenti introdurre? I primi alimenti devono essere semisolidi o liquidi.

Andranno bene i passati, le puree, i vegetali cotti e tritati, come le patate e le carote, la crema di riso nel latte, la mela o la pera grattugiata, la banana schiacciata. Si può pensare di aggiungere anche il latte artificiale, ovviamente in aggiunta a quello materno se esso non dovesse bastare. Una volta iniziato lo svezzamento, si può iniziare a procedere con i cereali privi di glutine. Il riso, ad esempio, può essere l’ideale. Si può pensare di introdurre anche carne bianca tritata a piccole dosi. Dopo i sette mesi, il bambino potrà comunque mangiare la maggior parte dei cibi. Tra i sette e i dodici mesi, lo svezzamento potrà avvenire tramite carne cotta tritata, frutta e verdura cotta in purea, frutta e verdura cruda a pezzetti, cereali e pane.

In fase di svezzamento è importante evitare il sale, lo zucchero e il miele. Si dovrà preferire l’acqua alla frutta fresca e al posto dei succhi e bevande zuccherine. Il latte vaccino, inoltre, potrà essere consumato solo dopo il primo anno di vita e una volta terminato l’allattamento materno. Si dovrà preferire il tipo intero fermentato. Si consiglia una quantità al giorno non superiore ai 200-400 ml, per evitare un’eccessivo consumo di proteine animali.

Ricette autosvezzamento

Vediamo, adesso, alcune ricette per autosvezzamento. Una di esse è il cous cous con verdure. Avremo bisogno di 25 g di cous cous, 8 piselli, 1 zucchina, 5 g di pesto alla genovese, poco brodo vegetale, basilico, olio e aglio. Per ciò che riguarda la preparazione, dobbiamo prendere le zucchine e stufarle in una pentola antiaderente, andando ad aggiungere il brodo vegetale. Uniamo i piselli, l’aglio tritato e cuociamo a fuoco medio per circa 15 minuti, avendo cura di aggiungere un po’ di brodo se necessario. A cottura finita, mettiamo le verdure nel cous cous, andiamo a condire con il pesto, il basilico tritato, poco olio e serviamo intiepidito.

Altra ricetta interessante è il passato di zucca con crostini. Dobbiamo prendere un piccolo pezzetto di zucca, 5 g di latte di proseguimento, 30 g di patate, 3 g di olio, 3 di parmigiano e 15 g di crostini di pane. Puliamo le patate e la zucca, facendole cuocere in abbondante acqua non salata per circa mezz’ora. Passiamo il tutto al setaccio e rimettiamo sul fuoco con poca acqua e uniamo il latte caldo di proseguimento. Mescoliamo e togliamo dal fuoco. Serviamo con un filo d’olio a crudo, parmigiano e crostini di pane.

A che ora dare la frutta ai neonati

La frutta è un alimento che può essere consumato dai neonati nello svezzamento a qualsiasi ora. Non vi sono, infatti, particolari orari che sono migliori di altri. E’ sempre bene tenere presente, però, qualora l’alimento sia nuovo, dell’umore del bambino. Se, infatti, il piccolo è stanco o stressato, è sempre bene evitare di introdurre il nuovo alimento proprio in quel determinato momento.

Si deve considerare, inoltre, che la frutta non deve affatto sostituire la poppata. Sarà necessario quindi prima dare la poppata e poi, eventualmente, la frutta. Tra il quarto e il quinto mese si può iniziare ad introdurre pere, mele e prugne. A sei mesi andrà bene la banana, mentre tra gli otto e i dieci si potrà partire con le albicocche. Ad un anno andranno bene gli agrumi e, da ultimo, uva, ciliegie e fragole, che possono essere quelle che provocano allergia. Queste ultime andranno bene a partire dai due anni. Rispettare tale calendario è utile in futuro per poter limitare il rischio di allergie e di intolleranze, permettendo in ogni caso di usare tutti i nutrimenti necessari per la crescita.

Se abbiamo dei dubbi su cosa dare ai neonati in ambito di svezzamento o autosvezzamento, è sempre meglio chiedere consiglio al pediatra. Sarà lui, infatti, ad indirizzarci verso la strada giusta da seguire, onde evitare sbagli. La frutta, in ogni caso, non dovrebbe mai mancare nell’alimentazione dei bambini, in quanto ricca di vitamine, fibre e sali minerali. Le prime sono utili per l’assimilazione di altre sostanze, come zuccheri, grassi e proteine.

Sono, inoltre, essenziali per mettere in atto dei processi vitali. Preziose sono anche le fibre, che servono per permettere il corretto transito intestinale, evitando così la stitichezza e riducendo l’assorbimento del glucosio nell’intestino di calorie e di grassi. Sono, inoltre, molto disintossicanti. Infine, consideriamo i sali minerali, indispensabili per la regolazione dei liquidi corporei dell’organismo e sono utili anche all’equilibrio idrosalino. Utilissimi a questo proposito il magnesio e il potassio. E’ sbagliato, però pensare di andare a sostituire la frutta fresca con quella in succo. Essi, infatti, non hanno la stessa quantità di vitamine e di sali minerali e, inoltre, spesso sono anche molto ricchi di zuccheri raffinati.

Questo è tutto ciò che dobbiamo conoscere circa lo svezzamento. Abbiamo visto, inoltre, come esista la nuova tendenza dell’autosvezzamento. Non tutti sono d’accordo, come abbiamo visto, circa questa nuova pratica. Essa, infatti, presenta numerosi pregi e difetti. Ecco alcuni dei libri acquistabili su Amazon con tanti consigli e ricette riguardanti l’autosvezzamento

Scritto da Erika Vettori
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Lettera di una madre per il matrimonio della propria figlia

Coliche nei neonati: cause, sintomi e rimedi

Leggi anche