Una rissa tra genitori sugli spalti del campetto da calcio fa alzare il cartellino rosso dell'arbitro.
Una rissa tra genitori costringe l’arbitro a chiudere in anticipo una partita di calcio tra ragazzi. I bambini se ne vanno a casa in lacrime.
A Firenze, durante una partita di calcio tra i ragazzi della categoria esordienti dell’Affrico in Viale Paoli e i ragazzi della Cattolica Virtus, è stata interrotta da una rissa tra genitori. La zuffa è cominciata sugli spalti del campo da calcio e inizialmente i ragazzi non se ne erano nemmeno accorti. Le urla e gli spintoni sono però arrivate forti e chiare all’attenzione dell’arbitro che ha subito interrotto il gioco. Le partite giocate dalle squadre giovanili, come in questo caso, sono suddivise in tre tempi di venti minuti e proprio durante il terzo tempo ha preso il via la rissa. La partita era quindi quasi finita quando l’arbitro e i dirigenti hanno deciso di terminare anticipatamente. Paolo Bosi, dirigente della Cattolica Virtus ha dichiarato che: ”Era giusto dare un segnale”. Anche Giovanni Galli, ex campione della Fiorentina e della nazionale dove ricopriva il ruolo di portiere, si trovava con i dirigenti per assistere alla partita ed è rimasto come tutti sconvolto dall’accaduto. Ha ritenuto anche lui che la decisione migliore da prendere fosse interrompere immediatamente la partita. I ragazzi sono rimasti delusi da questa scelta, e tra chi ha cercato di convincere l’arbitro a continuare c’è anche chi è scoppiato a piangere. Una reazione normale se pensiamo agli sforzi e alla passione di questi ragazzi, ostacolata in questo caso dalla maleducazione di alcuni genitori. Alcuni ragazzini hanno addirittura proposto di cacciare tutti i genitori e continuare la partita a porte chiuse sotto lo sguardo formale dei dirigenti. Opzione che però non è stata presa in considerazione dagli organizzatori che sono rimasti della loro idea.
Un segnale forte che vuole punire i ”colpevoli” che con il loro comportamento hanno danneggiato di conseguenza i propri figli. Una decisione che andava obbligatoriamente presa dato che non è la prima volta che si presenta una situazione del genere. Il capo degli arbitri Marcello Nicchi si dichiara molto preoccupato per le dinamiche di violenza che stanno prendendo piede e ha dichiarato: ”Sono preoccupatissimo per quel che accade sui campi del settore giovanile”. Sono stati addirittura pensati dei corsi specifici per i genitori, in modo che riescano a gestire le loro emozioni che spesso sfociano nella violenza. Un modo per ritrovare la serenità e il vero spirito dello sport, la lealtà e il gioco. Spesso infatti i genitori che risultano essere più violenti ed aggressivi ripongono troppe aspettative sui propri figli inficiando di conseguenza sulle loro prestazioni sportive.