Il gioco della palla prigioniera è uno dei più tradizionali da organizzare all’aria aperta, al parco, in un giardino o anche in palestra, purché ci sia molto spazio a disposizione. La prima cosa da fare è delimitare l’aria di gioco che deve essere composta da due campetti e ogni campetto deve avere uno spazio in fondo dove vengono isolati i giocatori che diventano prigionieri. Per segnare i confini del campo potete usare dei rami degli alberi, dei pezzi di spago, dei nastri oppure delle lattine vuote, a seconda di quello che avete a disposizione.
Il numero di giocatori può andare da 8 fino a 20, vi sono due capitani che scelgono i loro compagni di squadra e, una volta formati i due team si può dare inizio alla partita. I giocatori devono disporsi nel loro campo e chi ha la palla deve cercare di colpire un avversario della squadra avversaria per farlo diventare prigioniero e impedirgli di continuare a giocare. Se chi lancia la palla oltrepassa con il piede il confine del suo campo, invadendo l’area nemica, il tiro non è valido e anche se prima di toccare un altro giocatore, la palla tocca terra o colpisce un ostacolo e devia, il lancio può definirsi nullo.
Tutti i prigionieri sostano nella tana posta in un angolo del campo avversario e possono essere liberati dai loro compagni di squadra in questo modo: se uno dei giocatori riesce a rubare la palla e a colpire un compagno che è stato catturato, questo torna libero e ricomincia a giocare. Vince la partita la squadra che è riuscita a far diventare prigionieri tutti i concorrenti del team opposto. Si consiglia di usare una palla che sia abbastanza leggera, così che nessuno si faccia male lanciandosela addosso e sarebbe carino che alla fine del gioco la squadra vincente riceva un premio, ad esempio delle caramelle, dei cioccolatini o altre leccornie da dividere tra i membri, per ricaricarsi di energie dopo tanto movimento.