In Inghilterra è stato fatto un intervento pionieristico su una bambina non ancora nata: il feto è stato estratto dal grembo della madre, i medici hanno effettuato l’intervento sulla piccola ed infine è stata reinserita nel ventre della mamma. La bambina era affetta da spina bifida, diagnosticata dopo sole 24 settimane di gestazione. Bethan Simpson è la madre della piccola, un’infermiera 26enne che risiede a Burnham, nell’Essex.
La diagnosi
Le prime anomalie si verificarono già intorno alla 20esima settimana: le misurazioni del cranio evidenziavano già un possibile problema e misero in allerta i medici. La spina bifida è un difetto che coinvolge il midollo spinale e la spina dorsale del bambino: il difetto, in gergo medico, riguarda il tubo neurale. Questo tubo inizia la sua formazione all’inizio della gravidanza e si chiude quattro settimane dopo il concepimento, si parla di spina bifida quando si trova un difetto nella sua formazione oppure si individua un difetto nella sua chiusura. Il corretto sviluppo del tubo neurale è fondamentale perché va ad incidere sullo sviluppo e le funzionalità del cervello e del midollo spinale. Il bambino inoltre potrebbe avere problemi relativi alla tonicità dei tessuti muscolari, problematiche riguardanti l’apparato intestinale e lo sviluppo corporeo, oltre che compromissione di funzionalità chiave come deambulazione e controllo degli sfinteri.
L’intervento
Le opzioni disponibili per i genitori erano due: interrompere la gravidanza o far nascere una bambina con la salute fortemente compromessa. Bethan Simpson, la madre della bambina, non nasconde di aver preso in considerazione l’idea di un’interruzione della gravidanza. L’idea è però venuta meno quando i medici le hanno presentato una terza opzione: l’intervento prenatale. Si trattava di una procedura altamente sperimentale, per cui madre e figlia si sono sottoposte ad una lunga serie di controlli: test sul sangue, tac, esami diagnostici e una prova di resistenza. Tutti gli esami sono stati positivi, per cui i medici hanno dato l’assenso definitivo all’operazione.
L’intervento è stato possibile grazie alla collaborazione di dottori inglesi e belgi, l’unico precedente infatti è stato fatto in Belgio. L’equipe al lavoro conta medici dell’University College Hospital e del Great Ormond Street Hospital. I chirurgi hanno brevemente spiegato il procedimento: “Il feto estratto dal grembo materno e operato, per chiudere la spina bifida e rimuovere il difetto del tubo neurale, viene trattato come un piccolo paziente chirurgico ma senza comprometterne i legami con la mamma né la condizione, appunto, di feto. Infine torna nella sua sede naturale, cioè nel pancione”. I medici sono concordi nell’affermare che si tratti di un problema da non sottovalutare: “Nei casi più gravi un canale spinale rimane aperto permettendo al midollo spinale di fuoriuscire e formare una sacca sulla schiena del bambino”.
Al termine dell’intervento l’equipe medica è concorde nell’affermare che l’operazione sia riuscita senza nessuna complicazione. Fa loro eco la mamma Bethan, affermando di sentir scalciare la piccola: “Posso dire che è stato un successo. Sono ancora dolorante, ma finché la mia bambina sta bene, posso dire di essere felice”. Le prime parole di Bethan dopo l’intervento sono state rilasciate al Daily Mail.