In alcuni casi, tra i tre e i sette anni, alcuni bambini possono sviluppare un disturbo nel linguaggio che va sotto il nome di dislessia o DSA, Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Nonostante questa denominazione e l’erroneo convincimento della maggior parte dei genitori, la dislessia non è paragonabile ad un deficit dell’apprendimento o ad un ritardo nella crescita ma piuttosto ad un’alterazione neurobiologica che colpisce il funzionamento di alcuni gruppi di cellule che, quando funzionano naturalmente, consentono il normale riconoscimento e l’abbinamento delle lettere alle parole per individuarne il significato.
I primi sintomi possono passare per un semplice ritardo soggettivo del bambino, quando si comincia a parlare e si avverte una certa povertà di linguaggio e difficoltà nel parlare rispetto agli altri bambini. Una volta iniziato il percorso scolastico alla scuola elementare, i maestri normalmente rilevano una certa lentezza nella comprensione di concetti anche basilari e disagio anche con i calcoli matematici.
Non esiste una vera e propria cura per risolvere in toto questi disturbi, ma i sintomi possono essere sicuramente allievati con l’aiuto di uno specialista. La diagnosi viene effettuata da un logopedista o da uno psicologo, che comincerà una serie di esercizi di pronuncia e di fonetica per aiutare il bambino. Esistono diversi tipi di esercizi, come ad esempio quelli che si basano sulla costruzione o sul disegno di qualcosa per aiutare il bambino ad esprimere la sua creatività e per insegnargli un metodo per imparare le regole. Inoltre si richiede ai bambini di ideare una storia, anche assurda, e di scriverla e leggerla. Attirare la loro attenzione è un grande aiuto per progredire nella lettura.
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Invito l'estensore del testo a correggere la definizione di dislessia o Dsa perché è completamente sbagliata. Il modo più veloce per correggerla è prendere la dizione della L.170/10. La dislessia non è un disturbo del linguaggio, anche se PUÒ essere collegata ad un disturbo del linguaggio.