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Esami preconcezionali: a cosa servono

Esami preconcezionali come visite ginecologiche e esami del sangue sono utili per poter affrontare in modo sereno la futura gravidanza.

Il concepimento è uno degli atti più naturali nella vita di un essere umano. Anche se è la natura a fare il suo corso, spesso la scienza deve intervenire affinché tutto proceda per il giusto verso e si arrivi alla tanto desiderata gravidanza. Gli esami preconcezionali, in quest’ottica, rappresentano un valido aiuto per intraprendere il cammino del concepimento in modo sereno e consapevole. La visita ginecologica, gli esami del sangue mirati e alcuni test vaginali possono aiutare i futuri genitori a conoscere il proprio stato fisico prima di incominciare a pensare a un bambino. Molto spesso, infatti, le coppie non riescono a concepire proprio per problemi fisici banali e facilmente risolvibili che, se conosciuti per tempo, possono essere risolti e dare il via libera ad una possibile gestazione.

Esami preconcezionali: da dove partire

La visita ginecologica e gli esami del sangue sono le prime cose da fare se si è alla ricerca di un bambino. Un’approfondita visita con il proprio ginecologo di fiducia consente, infatti, di conoscere lo stato delle ovaie, i tempi dell’ovulazione ed escludere eventuali anomalie. Durante la visita ci si sottopone, normalmente, a un’ecografia pelvica che permette di escludere potenziali ostacoli al concepimento e avere una visione completa dello stato di salute dell’utero. Durante la visita ginecologica, il medico può sottoporre la futura mamma al Pap test e al tampone vaginale per la ricerca della clamidia. Quest’infezione asintomatica non solo provoca infertilità nella donna, ma può portare anche aborti spontanei nel primo trimestre.

Anche le analisi del sangue preconcezionali sono importanti, soprattutto se si soffre di disturbi ormonali, glicemici, legati alla tiroide e al diabete o se si hanno deficit particolari. In questo modo sarà possibile avere un quadro completo sullo stato di salute della futura mamma e agire di conseguenza per sostenerla nella ricerca di una gravidanza. Tra gli esami da fare ci sono: il rubeo test (per la ricerca degli anticorpi della Rosolia); il toxo test (per capire se si è contratto la toxoplasmosi, un’infezione che può provocare aborti spontanei o malformazioni fetali) e il test di Coombs (indicativo delle malattie emolitiche). Infine, nel caso di difficoltà di concepimento, il ginecologo potrebbe prescrivere anche analisi specifiche per la fertilità sia della donna che dell’uomo, con la ricerca dei dosaggi ormonali per avere un quadro chiaro della situazione e curare con anticipo.

Esami preconcezionali : quando eseguirli e costi

Le indagini diagnostiche pre gravidanza sono molto importanti non solo per la gravidanza e per il feto, ma anche per il futuro del nascituro. Spesso, infatti, incompatibilità genetiche e di sangue tra i partner possono essere trasferite al bambino e provocargli problemi di salute anche quando sarà grande. Sottoponendosi a visite ed esami preconcezionali si possono escludere problemi e procedere serenamente al concepimento. Quando bisogna fare questi esami? L’ideale è cominciare un anno, sei mesi prima della ricerca di un figlio. In questo modo c’è tutto il tempo per eseguire visite ed esami e fare il quadro completo della situazione. Con largo anticipo si possono, infatti, risolvere dei piccoli problemi e iniziare ad assumere vitamine (come l’acido folico) fondamentali per favorire il concepimento.

È bene sapere che la maggior parte degli esami preconcezionali sono gratuiti e coperti dal Servizio Sanitario Nazionali, secondo una tabella pubblica che è possibile richiedere al proprio medico o che si trova presso le Asl. Effettuare visite ed esami prima della gravidanza è dunque facile e gratuito, per iniziare con il piede giusto un percorso che, se positivo, durerà tutta la vita.

Scritto da Alice Sacchi
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