L'endometrio sottile può essere fisiologico o patologico ed è rischioso in gravidanza: può portare ad aborto spontaneo.
Argomenti trattati
L’endometrio è quella mucosa che riveste la prete interna dell’utero. È sede della gravidanza e di molti fenomeni riguardanti il ciclo mestruale femminile. Esso è formato da due strati. Quello interno, costituito da mucosa, aderisce immediatamente al miometrio. Quello più superficiale, invece, è costituito da epitelio ghiandolare. Tale parte è maggiormente interessata ai cambiamenti che intervengono con le oscillazioni ormonali tipiche delle diverse fasi del ciclo mestruale. Lo strato più interno, invece, svolge un importante ruolo di rigenerazione. L’ispessimento o assottigliamento della mucosa durante alcuni periodi del mese deve essere considerato un evento completamente fisiologico legato proprio ai mutamenti ormonali. Come tale, non deve destare allarme. In altri casi, invece, i mutamenti possono segnalare cause patologiche in corso e in questo caso devono essere monitorati con l’appoggio di uno specialista.
Esistono diverse situazioni in concomitanza delle quali l’endometrio può assottigliarsi. In primo luogo, occorre considerare i cambiamenti ormonali che interessano l’organismo durante le diverse tappe del ciclo mestruale. durante i giorni fertili, che incontrano il proprio picco nel momento dell’ovulazione, la mucosa suddetta si ispessisce. Ciò accade per l’azione degli ormoni, che raggiungono livelli elevati e li mantengono sino alla mestruazione successiva, due settimane dopo. In questo periodo le pareti dell’utero aumentano la propria massa per non farsi cogliere impreparata da una eventuale gravidanza. L’ovulazione, infatti, corrisponde al momento in cui l’ovocita (gamete femminile) giunge a maturazione.
Se fecondato, ovvero se uno spermatozoo penetra nell’ovulo, ha luogo il concepimento. Si tratta del primo passo della gestazione. Questa considera iniziata a tutti gli effetti solo dal momento dell’impianto, o annidamento, dell’embrione. Esso avviene circa sette giorni dopo.
In ogni caso, se il concepimento non avviene si va incontro, quattordici giorni dopo l’ovulazione, alle mestruazioni, che segnano l’inizio di un nuovo ciclo mestruale. Invece, si blocca in gravidanza grazie all’azione combinata di vari ormoni. Tra questi, la prolattina gioca un ruolo importante. Con l’inizio del ciclo mestruale, dunque in corrispondenza del mestruo, l’endometrio si sfalda, dando così origine alle perdite ematiche che prendono il nome di mestruazioni. Di conseguenza, si assiste a un fenomeno di assottigliamento della mucosa, dovuto alla sospensione nella produzione di ormoni. Questa sino alla successiva ovulazione, quando lo spessore sarà di nuovo al massimo.
A tal proposito, può risultare utile e orientativo conoscere le misure medie della suddetta mucosa. Per le donne che si trovano nel periodo fertile della propria vita tale spessore varia, a seconda della fase ormonale, da un minimo di uno fino a un massimo di sette millimetri. L’assottigliamento post mestruale, dunque, risulta totalmente fisiologico.
Diverso appare invece il discorso se lo spessore endometriale si riduce prima dell’arrivo delle mestruazioni. In questo caso la condizione, se non sempre patologica, appare quantomeno anomala. In questo caso, sembra molto probabile che le perdite mestruali si presentino scarse. Inoltre, è possibile che si tratti di un ciclo anovulatorio. Con questo termine si designa un ciclo mestruale nel mezzo del quale non è avvenuta l’ovulazione. Bisogna prestare attenzione alle presenza di simili cicli, poiché potrebbero costituire una spia di infertilità femminile.
Molto spesso, il problema dell’endometrio sottile nel periodo che precede le mestruazioni si rivela legato alla sindrome dell’ovaio policistico. Questa problematica ha natura ormonale e per tale ragione molti ginecologi prescrivono la pillola anticoncezionale come terapia per la sua cura. Indubbiamente, essa può comportare molti benefici in relazione alla suddetta patologia. Tuttavia, essa dovrebbe essere trattata innanzitutto correggendo lo stile di vita della paziente e solo in seguito, se la situazione persiste, con questo farmaco.
Attraverso l’alimentazione, innanzitutto, è possibile introdurre nell’organismo elementi cruciali per un corretto funzionamento dell’apparato riproduttivo. Tra questi dobbiamo citare soprattutto l’acido folico, corrispondente alla vitamina B9, e i folati in genere. La vitamina in questione si rivela strategica sia per creare condizioni favorevoli all’inizio di una gravidanza sia per il buon proseguimento della stessa, con un corretto e completo sviluppo del feto, che potrà formarsi nel modo più sicuro, riducendo alcuni seri rischi di sofferenza che potrebbe affliggerlo.
Inoltre, la sindrome dell’ovaio policistico può essere combattuta, almeno in parte, praticando una sana e regolare attività fisica. Questa consente infatti una migliore circolazione sanguigna e uno stato di salute ottimale dei tessuti.
L’endometrio si assottiglia anche in seguito a un raschiamento. È una tecnica invasiva che può essere effettuata a fini diagnostici oppure operativi. Il suo scopo è quello di rimuovere una massa anomala o una parte di mucosa all’interno dell’utero, con la conseguenza di un assottigliamento.
Infine, l’endometrio si assottiglia definitivamente con l’insorgere della menopausa. Con questo termine si indica la fine del ciclo mestruale femminile, dunque quella soglia oltre la quale la donna non subirà più questi ciclici cambiamenti ormonali. Ovviamente, ciò si riflette anche sulla parete uterina, che cesserà di mutare il suo spessore in base al livello di ormoni in circolo. La menopausa può giungere improvvisamente ma, generalmente, si assiste a mestruazioni sempre più irregolari, sporadiche e distanziate che finiscono con il non presentarsi più del tutto nel giro di qualche mese o qualche anno. La fascia di età più tipica per la menopausa è quella compresa tra i quarantacinque e i cinquantacinque anni, ma rimane comunque una tappa estremamente soggettiva. Dopo il suo avvento, lo spessore della mucosa uterina si attesta intorno ai cinque millimetri e smette di oscillare.
Come molte persona sanno, gravidanza ed endometrio sono strettamente legati tra loro. Basti pensare alla patologia dell’endometriosi. Consiste nella presenza di tessuto endometriale al di fuori dalla sua sede fisiologica, ovvero l’interno dell’utero. Essa, oltre a causare disagi che possono giungere anche a livelli molto gravi nella vita quotidiana, può avere ripercussioni negative sulla fertilità della donna affetta. La malattia rende più difficile sia l’instaurarsi di una gravidanza sia una sua continuazione che sfoci in parto.
Durante l’ovulazione e nei giorni fertili, la mucosa uterina si ispessisce per raggiungere la sua massima espansione. Questo processo ha lo scopo di favorire la gravidanza qualora essa si instauri in seguito a un concepimento, che può avvenire esclusivamente durante questo periodo. L’endometrio mantiene poi il proprio spessore elevato per tutta la gravidanza. Proprio in tale parete mucosa si annida l’embrione, tra i sette e i dodici giorni dopo l’avvenuto concepimento. Con l’impianto la gestazione si considera iniziata a tutti gli effetti.
Nell’utero quindi si svilupperà il feto, che attraverso la placenta riceverà tutte le sostanze nutritive necessarie al suo sostentamento e al suo sviluppo. Questa parte dell’organo riproduttivo femminile si rivela dunque particolarmente cruciale. È facile intuire il motivo per cui il suo spessore, date le nuove ed essenziali funzioni che svolge, aumenta. La gravidanza non può avere sede al di fuori dell’utero. Certo può verificarsi il fenomeno della gravidanza extrauterina. Questa, però, non può mai concludersi positivamente.
L’embrione annidato fuori dalla sua sede, generalmente nelle Tube di Falloppio, in genere va incontro ad aborto spontaneo. Quando ciò non accade esso dovrà comunque essere rimosso per non rischiare gravi danni alla salute della gestante.
Ma cosa accade, invece, quando l’endometrio continua ad essere sottile anche durante la gravidanza? Lo scarso spessore non impedisce a una donna di portare avanti una gravidanza con successo, anche se si fosse in presenza di sindrome da ovaio policistico. Tuttavia, la gestazione deve essere considerata maggiormente a rischio e come tale dovrebbe essere monitorata più strettamente da uno specialista, che valuterà le diverse strade praticabili per ridurre al minimo i pericoli. Lo spessore comunque, perché la gravidanza sia possibile, non deve risultare inferiore ai cinque millimetri.
Ma quali sono i sintomi che permettono di accorgersi di una tale situazione? Purtroppo, in gravidanza la si rileva soprattutto quando si incorre in un aborto spontaneo, accompagnato dalle relative preoccupazioni. In primis, le emorragie interne. Tuttavia, nella maggior parte dei casi la problematica si rende evidente prima di rimanere incinta. Essa si fa notare, infatti, soprattutto nei giorni delle mestruazioni. Esse si presentano con cadenza piuttosto irregolare, spesso accompagnate da dolori, anche forti, alla schiena e all’addome durante gli stessi giorni.
Come abbiamo visto, una delle possibili conseguenze dell’endometrio sottile, nonché delle più catastrofiche per le donne che desiderano un figlio, è quella dell’aborto spontaneo, che può avvenire con maggiore facilità in queste condizioni. Per quanto riguarda invece il condizionamento del ciclo mestruale, questo avverrà in modo molto più irregolare rispetto alla norma e il mestruo vero e proprio sarà facilmente accompagnato da dolori, anche importanti, localizzati in diversi punti del corpo. L’entità delle perdite, al contrario, risulterà il più delle volte più contenuta rispetto alla norma. Infine, la condizione suddetta potrebbe provocare una situazione di infertilità femminile. Ovviamente ciò non è sicuro ma, indubbiamente, programmare una gravidanza risulterà più difficile, anche se non impossibile. Infatti, oltre ai maggiori rischi ai quali sarebbe sottoposto il feto, individuare l’ovulazione in un ciclo mestruale irregolare si rivela un’impresa ardua.