Argomenti trattati
L’emorragia post partum tardiva, o EPP tardiva, è una rara ma gravissima condizione che può presentarsi nelle puerpere, ossia nelle donne che hanno recentemente partorito. Se la massiccia perdita di sangue si verifica nei momenti immediatamente successivi al parto, o poche ore dopo, la diagnosi e il tempestivo intervento dei medici è, naturalmente, agevolato in quanto la donna si trova ancora in sala parto o, comunque, in ospedale. Quando, invece, il fenomeno avviene diversi giorni dopo, è importante saper riconoscere con sicurezza e immediatezza i sintomi, per poter chiedere soccorso con urgenza.
Emorragia Post Partum: di cosa si tratta
Cominciamo col dire che l‘emorragia nel corso di un parto, sia naturale che cesareo, è una condizione che si presenta molto comunemente. Quando questo avviene in sala parto, o durante l’intervento di cesareo, generalmente non provoca grossi problemi, in quanto viene tempestivamente trattata dal ginecologo e, nella stragrande maggioranza dei casi, circoscritta e curata. Uno dei momenti più delicati del parto, durante il quale è più facile che la donna corra il rischio di iniziare a perdere copiosamente sangue, è quello del secondamento. Si tratta di quella fase in cui il bambino è già stato espulso e il medico deve controllare di aver estratto tutta la placenta.
I vari tipi di emorragia post partum
Può succedere che, immediatamente dopo aver partorito, si presenti un’emorragia post partum. L’evento può verificarsi poche ore dopo la nascita del piccolo o, comunque, entro 24 ore dal parto. In questi casi, la donna è ancora ricoverata in ospedale. Pertanto, la diagnosi dell’evento emorragico e il trattamento saranno immediati. Quando la EPP avviene in ambiente ospedaliero, infatti, come risulta da diverse statistiche, si hanno molte più probabilità di riuscire a superarla e continuare la convalescenza e la ripresa post partum nel migliore dei modi, senza ulteriori strascichi o ripercussioni.
La EPP si presenta diversi giorni dopo il parto, ossia quando la neo-mamma è già a casa con il proprio bambino, la situazione diventa estremamente delicata e pericolosa. In quanto è importante saper riconoscere velocemente i sintomi e chiamare urgentemente i soccorsi. Quando si perde molto sangue, infatti, anche pochi minuti possono fare la differenza tra la risoluzione brillante del problema e una prognosi infausta.
Emorragia post partum tardiva: cos’è
Si definisce emorragia post partum tardiva una perdita copiosa di sangue, che si presenta ad oltre 48 ore dal parto, naturale o cesareo. Il periodo di rischio va dal terzo giorno fino alla dodicesima settimana post parto.
Tuttavia, è molto imprudente aspettare di raggiungere una perdita di sangue attorno al litro prima di chiamare i soccorsi. Pertanto, è fondamentale che le neo-mamme si allarmino non appena sentono una fuoriuscita di sangue anomala, troppo veloce o incontenibile e chiamino immediatamente soccorso, chiedendo un intervento urgente e tempestivo.
L’EPP tardiva è, per fortuna, una complicanza molto rara. Resta però un evento particolarmente grave e pericoloso, da trattare con estrema urgenza. In quanto, se ciò non avviene, potrebbe comportare conseguenze importanti, fino alla morte. Perdere molto sangue, infatti, implica la caduta dei livelli di volemia, cioè di quantità di sangue presente e circolante nel corpo. La conseguenza è un calo improvviso e notevole della pressione sanguigna, condizione che può portare al collasso cardiocircolatorio, ma come si può riconoscere in tempo l’emorragia post partum tardiva?
Emorragia Post Partum Tardiva: sintomi e approccio
I sintomi di una EPP possono insorgere improvvisamente o nel giro di alcune ore, con avvisaglie e campanelli d’allarme che è molto utile conoscere, per poterli individuare prima possibile.
- Perdita di sangue anomala;
- Senso di svenimento;
- Tachicardia;
- Capogiri;
- Sincope;
Se una donna che ha partorito recentemente accusa uno o più di questi sintomi il consiglio è quello di contattare immediatamente il 112 e di chiedere soccorso. O, quantomeno, di telefonare immediatamente al proprio medico o ginecologo di fiducia, per farsi guidare e consigliare su come agire. Se invece ci si accorge che una donna in post parto inizia ad accusare sintomi come calo pressorio importante, sguardo vitreo e assente, difficoltà a reagire agli stimoli esterni, a rispondere lucidamente a facili domande o compiere movimenti in modo sicuro e fluido, è necessario e fondamentale chiamare i soccorsi con la massima urgenza.
Emorragia Post Partum tardiva: terapia
L’EPP tardiva è un evento considerato di massima gravità e urgenza e va trattato tempestivamente da personale qualificato. In linea di massima i medici interverranno cercando di fermare la perdita di sangue, con terapie farmacologiche e strumentali, tipo il posizionamento di un palloncino di Bakri. In seguito ci si occuperà di ripristinare corretti valori di volemia, con flebo di fisiologica. A seconda del caso specifico è possibile che il medico decida di instaurare una terapia antiemorragica, prescrivendo farmaci che, a volte, vanno presi per un periodo abbastanza lungo. Importantissimo, dopo una EPP tardiva, il follow-up per controllare che la paziente sia definitivamente fuori pericolo.