Ecocardiografia fetale, cos’è e quando farla

L'ecocardiografia fetale è un esame utile per prevenire e curare adeguatamente le malattie cardiache del feto.

Per valutare lo stato di salute del feto, è molto utile verificare la struttura cardiaca del nascituro. A questo scopo, vengono effettuati dei test come l’ecocardiografia fetale. Questo test permette di tenere sotto esame il cuore del feto, tracciando la sua anatomia.

Ecocardiografia fetale

L’ecocardiografia fetale è un esame non invasivo e per nulla rischioso. Tramite gli ultrasuoni, i segnali vengono trasmessi da una sonda all’ecografo, che elabora le onde sonore e mostra poi l’immagine al monitor. Questo test permette di esaminare la parte alta del cuore. Così possono essere scoperte eventuali patologie cardiache congenite e malformazioni. Permette perciò di intervenire preventivamente, nel caso in cui il medico lo ritenga necessario. L’ecocardiografia non è infatti uno di quegli esami che i medici fanno normalmente alle gestanti.

Viene eseguito nel caso in cui si sospettino delle malattie o malformazioni cardiache, a causa di una predisposizione naturale. Nel caso in cui il bambino presenti delle malattie cardiache, l’ecografia fetale si rivela di fondamentale importanza. In tal caso il parto viene gestito dalle strutture che possano al meglio gestire la situazione. Alla nascita inoltre il personale potrà intervenire con il trattamento medico necessario alla cura ottimale, ed eventualmente con un intervento chirurgico.

L’ecocardiografia permette inoltre di rilevare il funzionamento cardiaco del feto, esaminando i flussi del sangue. Per tale scopo si ricorre all’aiuto del Doppler che, in base alla qualità del suono, permette di analizzare la qualità del flusso sanguigno. Se non si verificano delle condizioni poco ottimali, come quella del feto mal posizionato, l’esame dura all’incirca una ventina di minuti. Per svolgere correttamente l’esame, infatti, gli ultrasuoni vengono indirizzati perpendicolarmente rispetto al petto del feto.

Ecocardiografia fetale quando si fa

Al seguito di una ecografia morfologica, che consente di individuare con precisione la morfologia del feto e dei suoi organi, il ginecologo può ritenere necessario eseguire l’ecocardiografia fetale. Il medico richiede questo esame in particolare in alcuni casi. Ad esempio quando la madre presenta dei virus (come la rosolia) o ha contratto delle infezioni. Può rivelarsi necessario anche nel caso in cui la madre soffra di diabete, malattie autoimmuni, oppure se in famiglia si sono verificati casi di malformazioni cardiache. Inoltre, questo esame viene richiesto se, a seguito dell’ecografia morfologica, è emersa la possibilità di una cardiopatia congenita.

Questo esame viene fatto seguire all’ecografia morfologica, per tale motivo non viene eseguito prima della ventesima settimana. Se svolto prima del periodo indicato, il risultato potrebbe non essere preciso. In generale, la probabilità che il feto sia affetto da malattie cardiache è molto bassa. Tuttavia esistono alcuni fattori che possono rappresentare un rischio, come l’assunzione di alcuni farmaci, infezioni contratte in gravidanza oppure in casi di malattie cardiache congenite e casi di malattie cardiache in famiglia.

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