Per una serie di motivi – ereditarietà, infezioni contratte in gravidanza, stato di salute della mamma compromesso – il ginecologo può prescrivere l’ecocardiografia fetale, un esame specifico per verificare lo stato di salute del cuore del feto. Vediamo di che cosa si tratta e quanto costa.
Ecografia fetale quando si fa
La prima ecografia fetale si esegue, normalmente, tra la settima e l’undicesima settimana, dunque circa un mese dopo aver scoperto, tramite test, di essere incinta. Prima, infatti, sarebbe inutile, per via delle dimensioni del piccolo. Più tardi si fa, più il feto è abbastanza grande e pertanto, cuore, sacco, placenta, ecc. sono più sviluppati. La prima ecografia fetale si esegue con una sonda transvaginale. Questo esame viene fatto con strumenti che producono ultrasuoni: grazie a questa tecnologia, si potrà vedere sullo schermo del macchinario il piccolo cuoricino che batte. Fatto questo primo importante esame, si procede con altri esami di routine. Un momento fondamentale è quello della ecografia morfologica: solo in questo momento – siamo circa al 5-6 mese – e solo con questo esame, l’ecografo potrà valutare la perfetta crescita del nascituro. Verranno infatti presi in esame – dettagliatamente – tutti gli organi del bambino, cuore compreso. Nel caso in cui il ginecologo che esegue l’esame dovesse avere alcuni dubbi circa il buono stato di salute del cuore del bambino, prescriverà un altro esame, ossia l’ecocardiografia fetale.
Ecocardiografia fetale quanto costa
Quando esiste il sospetto che qualcosa nel cuore del nascituro possa non andare, il ginecologo prescrive una ecocardiografia fetale. Si tratta di un esame non invasivo, che però riesce a rilevare eventuali anomalie, malformazioni, a carico dell’apparato cardiaco del bimbo. Si fa normalmente dopo la morfologica, siamo quindi tra la 18 e la 22 settimana di gestazione. Quanto ai costi, chiaro che non esiste un costo specifico, ma che dipende da una serie di situazioni: città, centro diagnostico. Diciamo, comunque, che il prezzo sarà compreso in una forbice tra gli 80 e i 200 Euro. Va detto, però, che vi sono dei casi di esenzione, che riguardano quei casi che richiedano che l’esame venga necessariamente eseguito. Tra questi, rientrano a pieno titolo in casi in cui sia riscontrata la familiarità con le cardiopatie, i casi n cui la mamma non sia in buono stato di salute, i casi in cui la mamma abbia contratto un’infezione importante durante la gravidanza. Sono inoltre esentati coloro che, per reddito, non possono permettersi l’esame. In ogni caso, lo specifico codice di riconoscimento dell’esenzione per questo esame è M50. Lo ha stabilito il servizio sanitario nazionale.