La maggior parte delle volte, vi sono bambini che manifestano disturbi comportamentali che sono fonte di preoccupazione dei genitori. Tali comportamenti, se ripetuti con una certa frequenza vengono classificati come disturbi clinici. Mentre nei bambini più piccoli, i dubbi dei genitori possono riguardare problemi legati alle principali attività fisiologiche come alimentazione, ciclo sonno-veglia, nei bambini più grandi tali preoccupazioni possono riguardare comportamenti come aggressività, iperattività.
Nella classe dei disturbi del comportamento appartengono una grande varietà di atteggiamenti come aggressività, impulsività, iperattività che vanno a descrivere quello che è il quadro della condotta di ogni bambino in età prescolare e scolare.
Un bambino che non rispetta le regole che gli vengono date, non riesce a stare fermo, cambia spesso attività ed è indifferente a qualsiasi rimprovero, viene definito iperattivo. Tale comportamento, se ripetuto anche nella scuola primaria può trasformarsi in comportamento oppositorio aggressivo e provocatorio nel rapporto con i coetanei.
Dal momento in cui le regole non vengono rispettate e questi comportamenti si manifestano più frequentemente, è il caso di indagare sugli aspetti psicologici e relazionali del bambino con lo scopo di evitare l’insorgere di patologie maggiori.
I disturbi comportamentali, generalmente, si sviluppano gradualmente e per fare una diagnosi corretta si vanno a raccogliere tutte le informazioni anamnestica partendo da questi punti:
Una volta che sono state prese tutte le informazioni,queste vengono integrate con le informazioni degli assistenti scolastici e insegnanti.
Tra i più comuni disturbi comportamentali ricordiamo:
ADHD o Disturbo da Deficit dell’attenzione e iperattività è un disturbo che si sviluppa nell’età evolutiva ed è caratterizzato da disattenzione e iperattività-impulsività, caratteristiche che vanno a interferire sullo sviluppo del bambino. I sintomi fondamentali che caratterizzano il disturbo sono: DISATTENZIONE,IPERATTIVITÀ E IMPULSIVITÀ. Il bambino che soffre di questo disturbo è spesso disattento, non riesce a seguire le regole, si distrae facilmente e ha difficoltà nel tenere in ordine il materiale. Mentre per quanto riguarda l’iperattività, un bambino si definisce iperattivo quando non riesce a stare fermo sulla sedia, ed ha una loquacità abbastanza elevata.
Come si valuta questo disturbo?
Il disturbo viene valutato attraverso un percorso caratterizzato da test, colloqui e questionari nei quali si raccolgono le informazioni utili per diagnosticare con certezza il disturbo. La valutazione avviene in base all’età: nei bambini si svolge un percorso con i genitori definito Parent Training, attraverso il quale vengono svolti esercizi che vanno ad agevolare il controllo dell’attenzione e iperattività.
DOP– Disturbo oppositivo provocatorio: il disturbo è caratterizzato da comportamenti che riguardano le relazioni con i coetanei. I sintomi fondamentali di questo tipo di disturbo sono: difficoltà ad avere relazioni con i compagni, attitudine a sfidare gli altri soprattutto gli adulti, si irrita facilmente per motivi inutili ed ha atteggiamenti dispettosi.
Come si valuta il disturbo?
Anche in questo tipo di disturbo, vengono svolti colloqui e questionari insieme ai genitori per far si venga a descrivere un quadro dettagliato della condizione. Tale percorso si valuta in base all’introduzione di azioni da parte dei genitori utili per migliorare la situazione.
DC-Disturbo della Condotta: la caratteristica fondamentale è principalmente la violazione delle regole. Infatti il bambino che ha questo disturbo tende ad avere comportamenti ripetuti che lo portano a non rispettare le regole, la volontà di spaventare gli altri, magari i bambini che non sanno difendersi. Spesso il bambino utilizza armi come coltelli, bastoni, per recare un danno agli altri bambini, ruba e dà agli altri la colpa dei propri danni.
L’intervento prevede la raccolta di tutte le informazioni utili per diagnosticare con certezza il disturbo e uno spazio dedicato al bambino dove sono coinvolti i genitori, insegnanti e Servizi Sociali.