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Fra i ragazzi di oggi sono sempre più frequenti i disturbi alimentari, soprattutto anoressia e bulimia. L’imperante richiamo a corpi perfetti turba gli adolescenti che non si sentono all’altezza delle pressanti richieste della società. Anche lo stesso periodo adolescenziale di forte scombussolamento ormonale e grandi cambiamenti fisici non aiuta. I genitori, però, devono sapere quali siano i disturbi alimentari in adolescenza e cosa sono, in modo da riconoscerne i segnali e aiutare i propri figli ad uscirne.
I disturbi alimentari in adolescenza: cosa sono
Solo nel nostro Paese sono 3 milioni le persone che soffrono di disturbi alimentari e l’età nella quale si manifestano i primi sintomi è sempre più bassa: si parla addirittura di 10 o 11 anni. Ma che cosa sono esattamente i disturbi alimentari? Si tratta di un’alterazione più o meno grave dei consueti comportamenti alimentari e derivano da un’ossessiva preoccupazione per il proprio aspetto fisico.
C’è chi si vede troppo grassa e quindi si alimenta con sempre minori quantità di cibo. C’è chi, invece, si abbandona ad una fame smodata e poi corre a vomitare per calmare i sensi di colpa per le troppe calorie ingurgitate. Sotto la voce disturbi alimentari ricadono comportamenti opposti come l’anoressia, la bulimia ma anche i cosiddetti BED ossia binge eating disorder che vuol dire “disturbi da alimentazione incontrollata”, una forma più lieve che può sfociare in una delle prime due patologie.
Quali sono i segnali dei disturbi alimentari
Ci sono alcuni segnali che possono aiutare i genitori a capire se il proprio figlio adolescente soffre di disturbi alimentari. A volte si tratta di comportamenti impercettibili poiché i ragazzi fanno molta attenzione a non essere scoperti: temono infatti che i genitori possano in qualche modo distoglierli dai loro obiettivi di forma fisica. Nonostante la preoccupazione dei genitori, c’è il rischio che i ragazzi non vedano la questione come un problema ma che piuttosto si sentano incompresi.
Il segnale più tipico è quello del vomito, per cui se si nota che il ragazzo (o la ragazza, il 95% dei casi è di sesso femminile infatti) appena terminato il pasto si chiude in bagno, è molto probabile che si induca il vomito per liberarsi del pasto ritenuto erroneamente eccessivo. Inoltre è importante fare attenzione a un improvviso aumento di peso o dimagrimento, oltre che a discorsi sempre più riguardanti la forma fisica e l’allenamento. Anche l’irritabilità o la chiusura in se stessi possono essere sintomi associati ai disturbi alimentari e quindi vale la pena rilevare comportamenti di questo tipo per evitare che la situazione degeneri.
Come aiutare i ragazzi a uscirne
I disturbi alimentari sono un problema molto serio da non sottovalutare perché, se non curati in tempo, possono portare anche alla morte. In Italia ci sono moltissime associazioni che si occupano di questo problema perché purtroppo sono sempre più numerosi gli adolescenti che ne soffrono. Il supporto psicologico di un esperto del settore potrà sicuramente aiutare il ragazzo, soprattutto nell’accettazione di se stesso e del proprio corpo.
È anche fondamentale capire se il disturbo nasca come risposta ad una difficoltà specifica come l’essere vittima di bullismo a scuola o altri problemi. In ogni caso, non si deve far sentire il ragazzo in colpa per la sua patologia, perché sarebbe come aggiungere una difficoltà ad un’altra. Poiché, però, la famiglia è spesso troppo coinvolta nella situazione o è involontariamente parte del problema, è indispensabile farsi aiutare da uno specialista super partes che sappia come muoversi per aiutare il ragazzo a guarire.