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La dermatite atopica può insorgere anche in gravidanza ed è spesso causata da un’eccessiva igiene, tanto che si tratta di una malattia più frequente nei paesi industrializzati. Ecco i rimedi naturali.
Eczema atopico
E’ fastidiosa e antiestetica. La dermatite atopica, detta anche eczema atipico, è una malattia cutanea pruriginosa, cronica e decisamente infiammatoria che fa spesso il suo esordio in età pediatrica. E’ stata definita atopica nel 1923 da A. Coca e R. Cooke, perché non si colloca in punto preciso: dal greco “a-topos”, significa, proprio privo di luogo preciso. Questa patologia cutanea è spesso associata a una forte e marcata componente emotiva. Una precisazione: questa malattia non è contagiosa.
Dermatite atopica cause
La dermatite atopica può insorgere in caso di cambiamenti dello stile di vita ed è spesso causata da un’eccessiva igiene, tanto che si tratta di una malattia più frequente nei paesi industrializzati. Vi è però anche una predisposizione genetica: la sua insorgenza aumenta con la familiarità: se uno dei genitori ne è affetto, il bambino ha il 50 per cento di possibilità di soffrirne. Nell’adulto, se la dermatite persiste, le parti più colpite sono il volto, il collo e le mani. Di fatto, la dermatite è provocata da un’alterazione della barriera epidermica che rende la cute secca e eccessivamente sensibile a tutte le aggressioni.
La tendenza alle sensibilizzazioni agli allergeni con IgE, con una conseguentemente eccessiva reazione immunitaria, sono altre possibili cause. Ma sono anche altre le cause che vengono ipotizzate: per esempio il parto cesareo, perché il nascituro con tale modalità di parto non entra in contatto con la flora cutanea della madre; i saponi eccessivamente detergenti; il minor numero di infezioni contratte: in questi casi, il sistema immunitario si attiva verso gli allergeni.
Dermatite atopica rimedi naturali
Se si soffre di dermatite atopica durante la gravidanza, ci sono alcuni comportamenti fondamentali (validi sempre e comunque): evitare le sostanze chimiche e i profumi a diretto contatto con la pelle; non sottovalutare l’azione (in questo caso negativa) delle essenze e degli oli estratti da germe di grano o da mandorle: è meglio utilizzare l’olio di jojoba oppure il burro di karitè. Bisogna inoltre evitare di usare prodotti contenenti detergenti con tensioattivi: questi saponi sono caratterizzati da elevata capacità schiumogena e da una notevole resistenza, per cui rimangono sulla cute e la disidratano.
Un’altra indicazione è quella di utilizzare una crema corpo arricchita con una capsula di olio di borragine: è emolliente e decongestionante. Sempre in tema di borragine, è consigliato assumerne una perla e seguire la cura per un mese consecutivo, avendo cura di ripetere in trattamento un paio di volte all’anno. In caso di arrossamento e prurito eccessivo, si può provare a utilizzare una pomata a base di Cardiospermum halicacabum, che è antinfiammatorio e antiallergico e, al contempo, naturale. Quanto alla dieta, occorre fare attenzione agli alimenti che contengono istamina, una sostanza che induce infiammazione e prurito. Andrebbero quindi evitati: i pomodori (crudi), gli spinaci, le fragole, la banana, l’ananas, il kiwi, le arachidi, le nocciole, la frutta secca, il cioccolato, il gorgonzola (e più in generale i formaggi fermentati.
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