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Cyberbullismo, cosa deve fare la scuola: i consigli

Il cyberbullismo è un fenomeno che si scatena sui social network in cui si prende di mira un individuo preciso. Le scuole devono adottare delle misure preventive per contrastarlo.

Nell’ultimo decennio c’è stato un grande aumento e sviluppo di Internet e del mondo del web, grazie ad in grandi passi da gigante della tecnologia. I social network, soprattutto, sono diventati gli strumenti più utilizzati dalle persone per pubblicare notizie, parlare con gli amici, leggere informazioni e condividere il proprio stato d’animo. Purtroppo di conseguenza è nato anche il fenomeno di cyberbullismo. Con questo termine si intende una forma di bullismo condotto attraverso strumenti telematici, come ad esempio tramite Internet. E’ diffuso principalmente tra i più giovani, che possono prendere di mira un proprio compagno di classe più debole, indifeso o con problemi vari. Lo insultano e deridono sui vari social network pubblicamente. La scuola, in caso di cyberbullismo, deve saper cosa fare. Se non contrastato subito, ciò porta a gravi ripercussioni sulla sfera emotiva del protagonista che, nei casi peggiori, entra in uno stato di depressione e può pensare addirittura al suicidio.

Le linee di prevenzione contro il cyberbullismo

Il MIUR, per combattere i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ha creato le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole. Si aggiornano ogni due anni e danno precise indicazioni in merito a dirigenti ed insegnanti. Nello specifico:

  • Si organizzano incontri di formazione degli insegnanti contro questa tematica molto grave, su come agire e come riconoscerli;
  • Si promuove la partecipazione attiva di studenti ed ex studenti che hanno già operato contro queste forme di discriminazione;
  • Vengono date specifiche misure di sostegno e per rieducazione dei minori;
  • Si cerca di creare un compatto ed unico fronte, che unisce il MIUR, gli istituti scolastici, le università e la ricerca.

Gli Uffici Scolastici Regionali(USR) realizzano e propongono nelle scuole lo svolgimento di attività collettive per promuovere la lotta contro il bullismo, cyberbullismo ed ogni altra forma di violenza, psichica e fisica.
Per quanto riguarda le scuole, nello specifico, essere devono promuovere la socialità e l’educazione anche nell’utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Anche nell’utilizzo di esse, infatti, esistono diritti e doveri da rispettare.
Nel curricolo scolastico, inoltre, possono essere svolti dei progetti singolari, collettivi di classe o collettivi di istituto dove si mira proprio a sensibilizzare su questo tema delicato del cyberbullismo.

Cyberbullismo: cosa deve fare la scuola

Se in una scuola si scoprono atti di questo genere, gli insegnanti e specialmente il dirigente scolastico deve subito attivarsi e chiamare a colloquio i genitori o eventuali tutor del minore.
Si cercherà di capire il motivo di tali comportamenti. Se c’è un fattore del suo ambiente circostante che gli provoca questa aggressività insita, ed eventualmente trovare una soluzione comune.
Il dirigente, inoltre, non attiverà azioni di tipo punitivo verso il soggetto o il gruppo di soggetti che ha praticato cyberbullismo, bensì dovrà puntare su un’azione prettamente educativa.

Per quanto riguarda invece il soggetto vittima di questa azione, si parlerà con lui a 360°, scoprendo da come è partito ciò e come si è evoluto nel corso del tempo. Eventualmente è possibile creare una collaborazione con uno psicologo nel caso la situazione emotiva di esso è estremamente turbata e depressiva.

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