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L’allattamento al seno rappresenta l’alimento esclusivo del neonato almeno per i primi 4/6 mesi di vita. Oltre agli aspetti nutrizionali del latte materno, poi, la possibilità di allattare diventa un modo per rafforzare il legame fisico e psicologico tra mamma e bambino. Il coronavirus ha letteralmente cambiato la vita di noi tutti, così come le nostre abitudini. Covid-19, l’allattamento è a rischio oppure no?
Covid-19, allattamento a rischio?
Dall’inizio della pandemia, per rispondere alle emergenti esigenze di riorganizzazione della rete assistenziale in area materno-infantile, si è resa necessaria una revisione delle indicazioni. Le donne positive al coronavirus non devono necessariamente rinunciare ad allattare al seno il proprio bambino. Infatti, il contatto pelle a pelle non è controindicato per le donne SARS-CoV-2 positive. Al momento, il rischio connesso all’allattamento al seno è legato soprattutto al contatto ravvicinato con la madre, attraverso le goccioline del respiro. L’Istituto Superiore di Sanità evidenzia che durante tale contatto è raccomandata l’adozione di misure di prevenzione, quali lavare le mani e indossare una mascherina chirurgica. Se la madre è asintomatica, i due non dovrebbero essere separati. Al contrario, se il soggetto presenta un’infezione con febbre, tosse o dispnea, i due andrebbero separati. In ogni caso, comunque, la madre non dovrebbe sostituire il latte materno. In base alle evidenze finora disponibili, il virus non è stato rilevato nel latte materno.
Donne positive al Covid-19: come allattare
L’Istituto Superiore di Sanità ha diramato un vademecum con alcune indicazioni e norme da seguire in caso di positività al virus. Innanzitutto, è bene ricordare che in caso di positività al Covid-19, l’allattamento non è a rischio. Quali sono le indicazioni dell’ISS in merito all’allattamento in caso di Covid-19? Scopriamole insieme.
Le indicazione dell’ISS
Nel report “Indicazioni ad interim per gravidanza, parto, allattamento e cura dei piccolissimi di 0-2 anni in risposta all’emergenza Covid-19”, l’ISS dà delle indicazioni alle madri positive al virus. In particolare:
- alla luce delle evidenze disponibili che non confermano la presenza del virus nel latte materno, i benefici dell’allattamento superano ampiamente i potenziali rischi;
- il rischio connesso all’allattamento è legato soprattutto al contatto ravvicinato con la madre, attraverso le goccioline del respiro (droplet);
- tutti i lattanti dovrebbero essere alimentati secondo gli standard definiti dalle linee guida dell’OMS, mentre si adottano le necessarie misure di controllo e prevenzione;
- restano valide le indicazioni di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento sostenute nell’ambito delle iniziative internazionali;
- per le donne che non possono avviare l’allattamento entro la prima ora dal parto, per esempio in caso di anestesia generale, deve essere offerto sostegno per allattare appena possibile;
- tutte le madri dovrebbero avere accesso a un sostegno psicosociale e a un supporto pratico per l’avvio, la prosecuzione e la gestione delle comuni difficoltà dell’allattamento;
- nelle situazioni in cui il quadro clinico impedisca alla madre di prendersi cura del suo bambino o di proseguire l’allattamento diretto al seno, le madri dovrebbero essere incoraggiate e sostenute per effettuare la spremitura del latte;
- nel caso in cui la madre non sia in grado di allattare, le migliori alternative per i neonati e i lattanti sono latte materno spremuto o donato;
- nel caso in cui la mamma abbia accidentalmente tossito o starnutito sul proprio seno, può lavarlo con acqua tiepida e sapone per almeno 20 secondi prima della poppata;
- se una donna non ha avviato o ha sospeso l’allattamento, è sempre possibile riprendere in qualsiasi momento, se lo desidera.