I tamponi rapidi arrivano a scuola, al fine di testare migliaia di ragazzi e isolare subito chi risulta positivo al Covid-19: ecco come funzionano.
Da qualche settimana i bambini sono tornati a scuola, dove hanno dovuto imparare nuove e regole e norme al fine di evitare il contagio da Covid-19. Al fine di aumentare i controlli, è di qualche giorno fa la notizia dell’arrivo dei tamponi rapidi nella scuola. La decisione è stata presa dal Comitato Tecnico Scientifico, il quale ha espresso parere positivo. In questo modo, infatti, si potranno testare migliaia di ragazzi così da isolare subito chi risulta positivo. Covid-19, come funzionano i tamponi rapidi a scuola? Scopriamolo insieme.
Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ha dato il via libera, nella giornata di martedì 29 settembre, alle indicazioni contenute nella circolare del Ministero della Salute sull’uso dei tamponi rapidi nelle scuole al fine di potenziare l’attività di screening. Si tratta di test antigenici rapidi utilizzati finora negli aeroporti. Il test rapido rileva la presenza del virus negli individui infetti. Il prelievo avviene attraverso dei bastoncini sottili da infilare nelle narici e nella faringe. Il risultato arriva però, a differenza dei tamponi tradizionali, entro 20 minuti. Questo tipo di esame ha una sensibilità dell’80-85%, quindi inferiore rispetto al tampone che di solito viene effettuato. Infatti, il test classico ha una sensibilità che si aggira intorno al 98%. Il test antigenico rapido viene, però, utilizzato solo per l’esigenza di rendere più rapida l’individuazione di studenti positivi nelle scuole.
Infatti, sono già 117 le scuole chiuse per Covid-19 e 825 quelle in cui si è verificato almeno un caso in questo inizio di anno scolastico. I dati emergono da un database ideato da un giovane ricercatore e uno studente universitario: Vittorio Nicoletta e Lorenzo Ruffino. Essi hanno raccolto, dalla riapertura degli istituti, notizie e ordinanze dei sindaci.
Scorrendo le cinque pagine della circolare diramata dal Ministero della Salute, si evince come la decisione di effettuare i tamponi rapidi nella scuola sia stata presa “per individuare prontamente i casi, isolarli e rintracciarne i contatti, facilitando la decisione di applicare o meno misure quarantenarie”. Si ricorda, però, che il tampone molecolare è ancora il test più affidabile per la diagnosi di infezione da Coronavirus. Introdurre i tamponi rapidi nella scuola per scovare i soggetti positivi al Covid-19, d’altronde, significa accelerare la diagnosi di casi sospetti.
Infatti, è del tutto lecito assumere che la frequenza di episodi febbrili nella popolazione scolastica nel periodo autunnale e invernale sia particolarmente elevata. Di conseguenza, si rileva utile ricorrere alla pratica del tampone per escludere in tempi rapidi la possibilità che si tratti di Covid-19. Quindi, in caso di sospetto diagnostico si può, pertanto, ricorrere al test antigenico rapido.