Le contrazioni sono degli spasmi muscolari involontari che si verificano per tutto il periodo della gravidanza: che cosa sono e come riconoscerle.
Le contrazioni si verificano durante tutto il periodo della gravidanza, ma quelle del travaglio hanno alcune caratteristiche specifiche. Ma cosa sono? E soprattutto, quando è il momento di andare in ospedale?
Le contrazioni sono, da un punto di vista fisico, degli spasmi muscolari irregolari che interessano l’utero, e si verificano durante i nove mesi di gravidanza, e infine, poco prima del parto. Durante le settimane iniziali, esse sono davvero molto leggere, quasi impercettibili, e ricordano i dolori addominali tipici della sindrome premestruale. Durante il primo trimestre di gravidanza la presenza di contrazioni può determinare alcune complicazioni, soprattutto se a queste si aggiungono delle perdite di sangue. In questo caso è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo. Nel corso del secondo trimestre è possibile cominciare a sentire delle contrazioni appena più forti, che spesso vengono scambiate per quelle che precedono il parto ma non lo sono. Queste sono le contrazioni di Braxton-Hicks e indicano che l’utero si sta ingrossando, sono irregolari e spesso dopo poco spariscono. Negli ultimi tre mesi, invece, si fanno sempre più frequenti e intense.
Durante i mesi che precedono il parto, si ha a che fare con quelle che vengono chiamate contrazioni preparatorie e di Braxton-Hicks. Le contrazioni che indicano l’inizio del travaglio, invece, hanno delle caratteristiche particolari. Ma quindi quando è il momento di andare in ospedale? È importante riconoscere le contrazioni che precedono il parto, al fine di monitorare durata e frequenza. I segnali che ci permettono di riconoscerle sono:
Nel momento in cui il liquido amniotico fuoriesce è necessario andare in ospedale, perché l’ambiente uterino non è più in grado di proteggere il feto. Se tutto va bene, il travaglio comincia da solo e la mamma potrà partorire in maniera del tutto naturale. Alcune volte, invece risulta necessario ricorrere al parto cesareo.