Figlio adolescente torna a casa ubriaco: tutto quello che c'è da sapere, cosa possono fare la famiglia e le istituzioni.
Argomenti trattati
L’utilizzo di alcolici e di stupefacenti è molto comune tra gli adolescenti, è un modo per divertirsi attraverso lo sballo e per sentirsi parte integrante della società giovanile. Molti genitori non sanno come comportarsi di fronte a questa situazione e alcuni addirittura negano che il proprio figlio possa far uso di queste sostanze. Altri ancora minimizzano.Tuttavia, come bisogna comportarsi quando un figlio adolescente torna a casa ubriaco? Ecco qualche consiglio.
Leggi anche: Mamma single: 10 consigli per crescere un adolescente
Se i dati non confermano l’aumento del consumo di alcol tra gli adolescenti, ciò che deve destare preoccupazione è la diminuzione dell’età in cui si consumano i primi bicchieri fuori casa, nei locali notturni, nelle discoteche, nei pub.
Una quota di giovani di oggi non maggioritaria pare inizi a bere già intorno agli 11, 12 anni, mentre i numeri aumentano significativamente dai 14 anni.
Certo non è semplice accorgersi di questa pericolosa abitudine in quanto la maggiorparte delle consumazioni avviene appunto fuori casa, ma quando un genitore si rende conto che un figlio ha abitudini sbagliate, come il bere troppo, dovrebbe non sottovalutare il problema.
La dipendenza dall’alcool, così come quella dalle droghe, influisce negativamente sulla salute psichica e fisica del ragazzo, sul suo rendimento scolastico e sulla sua crescita.
Se vi capita di vedere vostro figlio adolescente che rientra a casa di notte ubriaco potrebbe voler dire che non è la prima volta che beve. Molti adolescenti dicono ai genitori che si è trattata di una distrazione di una sera e che non lo faranno più, ma il più delle volte Ciò non è vero e diventa un’abitudine.
E allora come comportarsi in questo frangente? Cosa fare? Ecco qualche indicazione, suggerimento e consiglio che potreste tenere in considerazione in queste situazioni.
Innanzitutto reagite, fate capire a vostro figlio che il fatto che sia arrivato ad ubriacarsi sia un problema da prendere in seria considerazione.
Non lasciatevi convincere da sbrigative giustificazioni del tipo “è successo solo oggi, non ho mai bevuto prima d’ora”.
Mostratevi disposti a parlarne, a capire perché i vostri ragazzi ricorrano all’alcool, non limitatevi al rimprovero, ma apritevi alla comprensione, cercate di stabilire un rapporto di confidenza con loro, in modo che essi possano considerarvi un punto di riferimento e confidarvi se hanno qualche disagio che li ha spinti a fare uso di bevande alcoliche.
Spesso il consumo di bevande alcoliche in modo spropositato nasconde una richiesta di attenzione da parte dei figli.
Ci sono molti segnali che ci fanno capire che i vostri figli adolescenti non sono sereni, se vedete che si irritano facilmente, che si comportano male e non hanno un buon profitto a scuola.
Molti adolescenti non riescono ad affrontare i propri problemi con gli altri (famiglia in primis), così si isolano spesso dal resto della famiglia.
Comprendere che avete bisogno d’aiuto è il primo passo verso la risoluzione del problema.
Per il bene di vostro figlio, per la sua serenità e quella di tutta la famiglia, è importante chiedere consiglio e sostegno ad uno psicologo che vi aiuterà a esplorare il rapporto con i vostri figli.
Lo specialista vi aiuterà a capire meglio il carattere dei vostri figli, come relazionarvi con loro e quali possono essere le problematiche psicologiche. A volte bastano pochi incontri per risolvere la situazione.
Dovete essere l’ancora di salvezza dei vostri figli, la loro guida che, attraverso il dialogo, la comprensione e qualche punizione quando è necessario, li sostiene nel lungo percorso di crescita e maturazione.
Sono assolutamente da evitare gli atteggiamenti indagatori, come mettersi a frugare nelle loro cose per avere degli indizi.
Nel caso in cui i vostri figli si rendano conto che li state spiando avrete peggiorato irrimediabilmente la situazione, aumentando la condizione di conflitto con loro e i ragazzi si mostreranno meno disposti a confidarsi, cercando di evitare le vostre attenzioni.
Agli occhi dei vostri figli non dovete apparire come degli inquisitori, pronti a censurare ogni comportamento che considerate sbagliato.
Inoltre, non spaventate i vostri figli. Questo atteggiamento è controproducente. Parlare e informare i vostri giovani è importante, ma non occorre spaventarli. Essi infatti sono già molto informati sui danni e sugli effetti collaterali che l’alcol può provocare.
Considerato il collocamento dell’uso e abuso di alcolici da parte degli adolescenti in ambiti sociali, la scuola quale istituzione ove i giovani formano le proprie amicizie e frequentazioni.
Il dialogo su questo tema nelle aule è importante. A scuola infatti possono instaurarsi meccanismi di tipo collettivo e gli adolescenti più fragili possono cadere nella trappola dell’alcol per non sentirsi esclusi da gruppi e accettati.
Poterne parlare in un ambito differente da quello famigliare, insieme a docenti, specialisti e coetanei potrebbe aiutare gli adolescenti a sentirsi più liberi di condividere le proprie ansie e paure nel sentirsi esclusi da un gruppo, canalizzando il problema verso una soluzione differente dal cadere nella trappola delle dipendenze.
L’unione dell’azione famiglia-istituzioni è fondamentale per l’individuazione di casi problematici, situazioni da monitorare e approfondire in modo congiunto tra casa e scuola, con il supporto di specialisti che potranno fornire aiuto non solo agli adolescenti, ma anche alla famiglia e alla scuola.
Leggi commenti