Ecco il modo migliore per motivare un bambino che non ha voglia di andare a scuola.
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Tutti i bambini sono soliti fare i capricci quando non vogliono andare a scuola. Qualche volta inventano mal di testa o mal di pancia pur di non andare. Non sempre però si tratta solo di scuse: il bambino può avvertire davvero dei disturbi psicosomatici dovuti al cattivo rapporto che ha con la scuola. La situazione può diventare difficile e frustrante, ma ci sono dei metodi per affrontarla al meglio. Ecco cosa fare se il bimbo non vuole andare a scuola.
Per prima cosa è necessario determinare se si tratta di un comportamento infantile normale o se può essere indicativo di problemi più gravi. Quando si comincia un nuovo percorso si entra in contatto con un ambiente del tutto nuovo, totalmente diverso da tutto ciò che si conosce. Questo ha un impatto molto forte sui bambini. Se il bambino ha appena cominciato la scuola o ha cambiato da poco ambiente scolastico, i genitori possono sostenerlo mantenendo sempre un atteggiamento tranquillo e sereno, in quanto si tratta solo di una fase di passaggio e tutto tornerà alla normalità molto presto.
Il primo passo per invogliare il bambino ad andare è scuola è quello di spiegargli tutti i lati positivi della scuola. Ad esempio, potete fargli capire che a scuola conoscerà nuovi amichetti, imparerà nuovi giochi e conoscerà un mondo di cose belle. Non demoralizzatevi se all’inizio il bambino proverà a ribellarsi o si dispererà. Trasmettetegli la convinzione che la scuola è un’ottima opportunità per crescere ed imparare tante cose nuove.
Questo problematica si verifica maggiormente nei bambini più piccoli, ma, talvolta, può presentarsi anche nei bambini più grandi. I bambini possono avere paura di separarsi dai genitori perché pensano che non ritorneranno a prenderli. Se il bambino non vuole andare a scuola a causa dell’ansia da separazione, la cosa migliore che potete fare è quella di rassicurarli. Spiegate al bambino come si svolgerà la giornata. Per esempio potete dire che adesso lo state accompagnando a scuola e che nel frattempo voi sarete a lavoro e vi rivedrete all’orario di uscita. Cercate sempre di essere puntuali e se a causa di un imprevisto sarete in ritardo chiamate a scuola in modo che vostro figlio verrà informato.
L’obiettivo principale della scuola è quello di aiutare i bambini a sentirsi sempre più autonomi e capaci di fare le cose da soli. Anche i genitori ed i nonni hanno un ruolo molto importante in questo processo, poiché devono riuscire a comprendere il loro desiderio di autonomia che in qualche caso viene ridimensionato o, peggio ancora, ignorato. È molto importante, quindi, evitare di accompagnarli a scuola in braccio e lasciarlo prepararsi da solo per la scuola. Durante il ritorno a casa, mostrate sempre interesse ed apprezzamento per i lavoretti svolti e ascoltate con attenzione quello che ha fatto tutto il giorno a scuola.
In alcuni casi il non voler andare a scuola può essere sintomo di problemi più gravi. Se siamo di fronte a una vera e propria fobia scolare è necessario avere pazienza, fermezza, determinazione e tanto amore. Il compito del genitore è quello di invitare il bambino a spiegare il problema e ad esprimere le proprie emozioni anche attraverso un disegno o un gioco quando sono molto piccoli. Bisogna rassicurarli e fargli capire che qualsiasi sia il problema non deve affrontarlo da solo perché voi siete pronti ad aiutarlo e che non deve per nessun motivo sentirsi in colpa o provare vergogna. Potrebbe essere utile anche raccontargli quali erano le vostre difficoltà a scuola quando eravate piccoli e come avete fatto a gestirle. Fate attenzione al vostro stato d’animo; in alcuni casi sono proprio i genitori a trasmettere ansia ai figli e a trasformare la scuola e lo svolgere i compiti come una vera e propria ossessione. Quindi, è necessario anche fare attenzione al vostro stato d’animo.